MotoGP
MotoGP, Dovizioso: adesso il vero problema è Jorge Lorenzo
Jorge Lorenzo doveva vincere in sella alla Desmosedici e l’ha fatto alla grande di nuovo. Con un tempismo del tutto sbagliato che mette pressione ad Andrea Dovizioso
Se decidi di ingaggiare un grande campione e lo paghi letteralmente a peso d’oro, hai l’ambizione di vincere assieme a quel pilota. Lo fai per gli sponsor, lo fai per la credibilità dell’Azienda e lo fai perché ci credi. In Ducati hanno creduto in Jorge Lorenzo, ma non fino in fondo, e lo spagnolo l’ha capito portando casco e tuta nel box HRC a partire da Valencia. Ma prima di farlo, ha iniziato a volare, a far volteggiare la Desmosedici in curva con lo stesso magnifico stile che aveva in sella alla Yamaha.
Ha dominato al Mugello, ha corso da grandissimo campione a Barcellona conquistando pole e vittoria. C’è chi giura che non ci sia nessuna motivazione tecnica particolare, ma semplicemente che Jorge Lorenzo si è “scaricato” mentalmente dal peso di non avere una sella certa per il futuro e ha iniziato a martellare come già in passato aveva abbondantemente dimostrato di saper fare.
Non si tratta di un nuovo serbatoio e neanche di un telaio modificato. Si tratta solo di quel magico click che a volte scatta nella testa di un pilota e che gli regala uno stato di grazia assoluto. Per trovare una situazione simile, non si deve scavare nel passato. Nel 2015 Lorenzo, all’epoca in Yamaha, mise quattro vittorie in fila da Jerez a Barcellona, annichilendo tutti gli avversari con un dominio totale in quelle gare che lo lanciò verso il terzo titolo MotoGP. Una situazione simile sembra quella che ha vissuto Maverick Vinales quando è salito in sella alla Yamaha M1 la prima volta, a Valencia nel 2016. Subito velocissimo, imprendibile per chiunque e in grado di essere primo in tutti i test e poi dominare le prime due gare della stagione 2017. Uno stato di grazia palese, assoluto e capace di bloccare qualsiasi resistenza da parte degli avversari.
In questo momento il binomio rappresentato da Lorenzo e Ducati è di un livello superiore alla concorrenza, ma la vera differenza la sta facendo ovviamente il pilota. Il grande problema è che questo pilota è quello che a fine stagione andrà via, mentre “l’uomo su cui Ducati punterà per il futuro” come l’ha definito Claudio Domenicali, ovvero Andrea Dovizioso, ha raccolto il terzo zero della stagione. Considerato che di gare nel 2018 se ne sono corse solo sette finora, pesa come un macigno questo 42% di zero punti per Dovi. Nel caso di Jerez, è stato incolpevole dell’episodio, ma se guardiamo a quanto accaduto a Le Mans e Barcellona la questione cambia.
Non vorremmo essere frettolosi ma il timore è che in questo momento Dovizioso sia sotto pressione, e non poco, da parte di Jorge Lorenzo. L’italiano ha fatto fuoco e fiamme per ottenere l’ingaggio che voleva. Ha tirato moltissimo la corda ed è arrivato a minacciare di salutare Ducati per andare in Honda o Suzuki. Poi ha firmato e sembra quasi che lo stesso click che sta condizionando le prestazioni di Lorenzo, sia avvenuto nella mente di Dovizioso nell’altra direzione, ovvero peggiorando le sue.
Il compagno di squadra è sempre il primo degli avversari e tutti i grandi campioni hanno sempre voluto un compagno veloce. Serve per capire se stai spingendo al limite, serve per capire se stai davvero ottenendo il massimo dal mezzo. Lo diceva Ayrton Senna, lo diceva Michael Schumacher e lo ha detto anche Marc Marquez. Nel caso di Marquez c’è da dire che è stato preso davvero in parola dai vertici di HRC e che dal 2019 avrà una brutta gatta da pelare nel proprio box, senza voler sminuire Dani Pedrosa che gli ha fatto da scudiero finora nella sua avventura in MotoGP.
Il punto è che Andrea Dovizioso finora non era l’uomo di punta, era il rincalzo di lusso, la sorpresa inaspettata. Ha tenuto testa a Marquez nel 2017 vincendo e facendo spettacolo. Nessuno se lo sarebbe aspettato, tutti si sono entusiasmati. Poi qualcosa è cambiato, è diventato lui il protagonista dello show in Ducati e il suo compagno ha iniziato ad andare fortissimo. La pressione di essere protagonista atteso sta forse mettendo in difficoltà Dovi, che sta anche subendo le prestazioni del suo compagno.
Come ha raccontato nel suo libro, Dovizioso è sempre stato iper competitivo in tutto. Vedere il livello a cui sta guidando Lorenzo e sapere di essere in questo momento più indietro, lo sta forse mettendo per la prima volta in difficoltà. Una zona grigia da cui uscire quanto prima, per dimostrare che faceva bene a tirare la famosa corda durante la trattativa con Ducati. E per dimostrare che la Ducati ha fatto bene a sceglierlo come uomo su cui puntare per il futuro.