MotoGP, Dovizioso da ragazzo gentile a pilota con le palle - Motori News 24
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MotoGP, Dovizioso da ragazzo gentile a pilota con le palle

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Andrea Dovizioso è senza dubbio la grande sorpresa della stagione MotoGP 2017, ed è soprattutto il cambiamento di mentalità del pilota che stupisce

La Ducati ha deciso ad inizio 2016 di puntare su un grande top rider per la stagione successiva, ed ha proposto un contratto faraonico a Jorge Lorenzo. Contestualmente, a Borgo Panigale hanno dovuto parlare con i due titolari Dovizioso e Iannone per comunicare che l’ingaggio sarebbe stato fortemente ridotto nel 2017 per chiunque dei due fosse rimasto nel team. Da un lato, questa notizia è stata presa molto male da Andrea Iannone, che ha deciso di non voler accettare offerte al ribasso ed ha firmato con la Suzuki per la stagione attuale. Dall’altro lato invece, quello di Andrea Dovizioso, la comunicazione ha forse sortito un effetto decisamente diverso. Quando Dovizioso è arrivato in Ducati nel 2013, è nato Desmodovi: un pilota veloce, intelligente e soprattutto molto paziente. Soprattutto la pazienza era una dote fondamentale per riuscire a lottare in sella alla Desmosedici di quella stagione, un cavallo imbizzarrito che aveva un comportamento strano in ogni frangente e non prometteva grandi miglioramenti a breve termine.

Le soddisfazioni sono arrivate solo in seguito, a partire dal 2015 e con una moto totalmente rinnovata che ha rilanciato le quotazioni della Ducati in MotoGP tanto da poter avvicinare di nuovo un top rider del calibro di Jorge Lorenzo. Tornando a quella famosa comunicazione di inizio 2016, sarebbe curioso sapere cosa è passato per la testa di Dovizioso quando gli è stato detto più o meno: “Grazie per aver sviluppato la moto, ti siamo debitori. Se vuoi restare con noi l’anno prossimo avrai un ingaggio molto inferiore all’attuale perchè dobbiamo pagare Lorenzo, che ci aiuterà a sviluppare la moto. Il suo arrivo sarà un’ottima cosa anche per te”. Sfidiamo chiunque ad affermare che avrebbe preso bene una comunicazione del genere. Ma la realtà è che Andrea Dovizioso, questa cosa l’ha presa davvero bene. L’ha presa bene perchè ha compreso che Ducati avrebbe investito tanto per l’ingaggio del pilota, ma avrebbe fatto altrettanto per sviluppare una moto in grado di “meritarsi” un top rider del genere. E di certo non si possono negare gli enormi investimenti di Ducati tra il 2016 ed il 2017. Con il divieto delle ali si è andati alla ricerca di soluzioni innovative per l’aerodinamica, poi c’è la famigerata Salad Box ed infine il sistema Software Megaride. La somma di tutti questi investimenti, uniti senza dubbio alla grande conoscenza della Desmosedici di Andrea Dovizioso, hanno generato un mix incredibilmente consistente ed assolutamente impossibile da prevedere ad inizio stagione.

Con la sua pazienza, la sua intelligenza e la sua grande calma, Andrea Dovizioso è diventato il pilota di punta della Ducati proprio nella stagione in cui sembrava destinato a diventare lo scudiero di Lorenzo. Ha colto il momento perfetto della Desmosedici, ha saputo sfruttare ogni singolo cavallo di quel poderoso motore e quando c’è stato bisogno di gestire con grande maestria le gomme, come a Barcellona, non ha potuto che rispondere presente all’appello. E poi ha tirato fuori le palle.

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Perchè la realtà è questa, è questo il più grande cambiamento di Desmodovi nel 2017. Probabilmente lui era l’unico ad essere perfettamente consapevole che Jorge Lorenzo non sarebbe riuscito a meritarsi con i risultati il faraonico ingaggio che ha saputo strappare alla Ducati, e questo ha contribuito ad aumentare la carica di cattiveria e rabbia agonistica che Andrea ci ha messo in ogni singolo duello in pista. Ma ripensare ai duelli vinti all’ultimissima staccata contro il pilota più aggressivo del Paddock MotoGP fa venire i brividi. Fa impressione pensare che il Cabroncito è stato battuto per ben due volte proprio sul suo terreno di caccia preferito, ovvero quell’uno contro uno puro, dal pilota del Paddock riconosciuto come grande talento, ma spesso etichettato con il ruolo di “pilota gentile”. Troppo spesso si è scambiato il suo sorriso gentile, la sua incredibile disponibilità, con una mancanza di aggressività che in realtà non c’è mai stata. Quando nel 2013 in Ducati si lottava per la top ten, spesso Andrea Dovizioso e Nicky Hayden hanno ingaggiato duelli furibondi, perchè è più che noto che il primo degli avversari da battere sia il proprio compagno di team, ed all’epoca nessuno tra i due rider Ducati avrebbero accettato il ruolo di seconda guida. La grande differenza rispetto a quella ed anche alle stagioni successive, è che adesso Dovizioso è costantemente in lotta per le prime posizioni in classifica, ed i suoi duelli li porta avanti per la vittoria e non per un sesto o settimo posto.

La consapevolezza di poter realmente vincere questo mondiale ha dato almeno due marce in più a Dovizioso, ed il continuo sviluppo portato avanti dal pool guidato da Gigi Dall’Igna sta facendo il resto. Il risultato è che il Desmodovi ha raccolto in una sola stagione cinque successi finora, contro i due di tutta la sua precedente carriera in MotoGP, che dura dal lontano 2008 e che finora gli aveva regalato la gioia di Donington nel 2009 ed il successo del 2016 a Sepang.

Mancano tre gare alla fine di questa stagione che ha regalato spettacolo puro, e c’è da scommettere che a questo punto i calcoli siano messi da parte un pò da tutti e che chi deve lottare per vincere lo sta facendo senza alcun freno. Phillip Island e Sepang sono due piste molto congeniali alla Ducati ed a Dovizioso. Un pilota che ha tirato fuori gli attributi, dimostrando a chi nel 2016 gli ha parlato di quello stipendio dimezzato, che si sbagliava. Ed anche di grosso.

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