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MotoGP, Dovizioso: una sola combinazione per realizzare l’impresa

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L’ unico modo in cui l’italiano può laurearsi campione è vincere la gara con Marquez 12° o peggio. Impresa quasi impossibile, anche se in Malesia nel 2016…

Valencia inizia a vedersi sullo sfondo all’orizzonte: Marc Marquez e Andrea Dovizioso, come due pistoleri di in un classico film western, sono pronti per regalarci l’ultimo duello del 2017, quello che sancirà chi dei due sarà campione del mondo. Per la 17^ volta nella storia il titolo della top class si assegnerà all’ultima gara e per la 4^ volta dopo il 2006, il 2013 e il 2015 la sede di questa resa dei conti sportiva sarà il Circuito Ricardo Tormo di Valencia. Marquez insegue il suo 6° titolo iridato in carriera, il 4° in 5 anni di MotoGP e per la 2^ volta arriva a giocarsi la corona di re del motociclismo mondiale all’ultimo appuntamento; gli successe già nel 2013 quando nella sua stagione da rookie ebbe la meglio su Jorge Lorenzo grazie al bottino di 13 punti che si era ‘portato dietro’ a Valencia. In questo caso per il numero 93 il cuscinetto di sicurezza è ancora più ampio: 21 punti di vantaggio che costringeranno l’azzurro Andrea Dovizioso ad una mission impossible per centrare il suo 2° titolo mondiale dopo quello datato 2004 e conquistato nella vecchia 125.

Il Dovi per ricucire il numero 1 sulla carena della Ducati 10 anni dopo Casey Stoner ha una sola combinazione possibile: deve vincere la gara e sperare che Marquez passi sotto la bandiera scacchi in 12^ posizione o peggio; qualora il portacolori della Honda chiudesse la gara 12° ed Andrea ottenesse il successo infatti, a parità di punti, il titolo andrebbe al pilota italiano in virtù del maggior numero di gare vinte. Non giriamoci intorno però, l’impresa è davvero molto difficile da realizzare: in 5 stagioni di MotoGP disputate quando Marquez è arrivato al traguardo solo in 3 occasioni lo ha fatto con un piazzamento peggiore dell’undicesimo posto che gli garantirebbe il successo in campionato domenica, e tutte e 3 volte era stato vittima di una caduta durante la corsa. Dovizioso si è però guadagnato questo ‘Showdown finale’, per usare le parole dell’hashtag ufficiale della MotoGP per questa gara, grazie ad una stagione superlativa che ha sorpreso tutti ed a questo punto ha tutto da guadagnare e nulla da perdere, la condizione mentale migliore per affrontare un Gran Premio come questo.

E chissà che al Dovi in questi giorni non venga in mente il ricordo di 12 mesi fa, di quella gara in Malesia in cui vinse riuscendo finalmente a sbloccarsi con la Ducati e a tornare al successo in MotoGP dopo 7 anni; la gara che a posteriori è stata quella della sua definitiva svolta. Quel pomeriggio a Sepang, mentre lui vinceva sotto la pioggia, Marc Marquez, da poche settimane laureatosi campione del mondo 2016, scivolava a terra e concludeva la sua prova 11°, ossia in quella che domenica sarebbe l’ultima posizione utile per consentirgli di rivincere il titolo; basterebbe scivolare giù ancora di un gradino per far sognare tutta l’Italia. Difficile immaginare che Marc possa commettere qualche errore del genere a Valencia, dove la posta in gioco sarà molto più alta di quanto non fosse un anno fa a Sepang e gli basterà guidare in maniera controllata per portare a casa i punti che gli servono. Come recita però l’altro hashtag, utilizzato sui social dalla MotoGP per ricordare tutte le sfide mondiali del passato decise all’ultimo respiro, #NeverSayNever, mai dire mai. Andrea Dovizioso lo sa e, come il miglior Tom Cruise, proverà a realizzare fino alla fine questa missione impossibile.

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