MotoGP

MotoGP, Guido Meda fa chiarezza sulle dichiarazioni di Dovizioso

Una parte di intervista rilasciata da Andrea Dovizioso alla Gazzetta è stata utilizzata per forgiare un titolo fuorviante. Guido Meda vuole fare chiarezza

Andrea Dovizioso è universalmente noto tra gli appassionati ed addetti ai lavori per essere uno dei piloti più tranquilli, pacati ed educati del paddock. Mai fuori dalle righe, mai aggressivo verbalmente e sempre disponibile con chiunque. E’ un pilota benvoluto da tutti, che in questo momento sta anche vivendo una fase magica della sua carriera grazie alla stagione straordinaria in sella alla Ducati Desmosedici con la quale sta conducendo il mondiale con la scomoda convivenza di Marc Marquez in testa alla classifica. Una intervista che Andrea ha rilasciato alla Gazzetta dello Sport è stata ripresa ovviamente sul web da tanti siti specializzati, compresi noi. C’è stato chi ha fatto il proprio lavoro in maniera “pulita”, riportando le dichiarazione ed accreditando a chi di dovere, nello specifico la Gazzetta, il pezzo originale. C’è poi stato chi invece ha spinto troppo sull’acceleratore, sovvertendo di fatto il senso di una frase estrapolata completamente dal suo contesto.

Un titolo piuttosto “forte” utilizzato da una testata web e riferito a delle affermazioni di Andrea Dovizioso sul suo rapporto con Valentino Rossi ha fatto il giro del web in poche ore, e questo non è andato per nulla a genio di chi Dovizioso lo conosce bene ed ha avuto occasione di apprezzare l’uomo prima ancora che il pilota. Uno di questi “delusi” è Guido Meda, che ha preso le difese, se così si può dire, di Dovizioso lasciando il proprio pensiero su questa vicenda ad un post di Facebook, nel quale invita ad evitare di seminare così male in un momento anche così delicato per Dovizioso. Si dovrebbe tutti capire che rileggere una propria intervista e trovarla storpiata, snaturata e totalmente indirizzata in un modo che non si voleva, può creare una certa instabilità, che giunge davvero nel momento peggiore della stagione per un pilota.

Tutto ciò di cui un pilota come Andrea ha bisogno in questo momento è serenità. E’ un pilota italiano che sta lottando per il mondiale MotoGP in sella ad una moto italiana. La stampa italiana, web o cartacea che sia, dovrebbe semplicemente lasciarlo in pace. Su questo, siamo davvero perfettamente d’accordo con il pensiero di Guido Meda, che qui riportiamo: «Non parlo mai pubblicamente male dei colleghi. Credo nel fairplay di categoria e penso che l’errore occasionale sia un diritto di tutti ( anche se siamo rimasti in pochi a riservarci la stessa delicatezza) in tutti i mestieri; per questo non citerò la testata. Però, per quel poco che posso, mi sento di dovere mettere un po’ le cose a posto. Dopo una bella intervista alla Gazzetta ieri è stato prodotto (non dalla Gazzetta) fino a diffondersi a macchia d’olio un titolo web fuorviante e dannoso per Dovizioso; titolo che non rispecchiava il reale contenuto, il contesto e il senso delle sue dichiarazioni, correttamente riportate nel pezzo. Il ragionamento di Dovizioso aveva senso, il titolo invece ha fatto passare un bravo ragazzo come lui in un mezzo matto un po’ cattivo e maleducato, quando mai come adesso è un patrimonio da tutelare. Passino le pagine acchiappaclick, i siti generalisti in cui tutto fa numero e brodo, così invece è un peccato, uno spreco, una ferita gratuita ad un uomo e ad uno sportivo (anzi, due) di notevole spessore umano, che è sempre stato lontano dalle zizzanie. Sbagliare si può, ma poi forse si potrebbe o si dovrebbe anche correggere. Quello dei titoli “forzati” o sbagliati sui pezzi è un tema con cui abbiamo sempre avuto a che fare un po’ tutti; perchè basta che a titolare ci sia un giovane inesperto, un cinico o un momentaneamente distratto ed ecco che fare un danno è un attimo. Speriamo che sia andata così…data la credibilità riconosciuta della testata è impossibile che ci fosse strategia o volontà di speculare. Però un consiglio da “vecchio” mi sentirei di darlo dicendo che alla lunga, persino la credibilità porta click! No link, no riferimenti specifici. Grazie e ciao. Guido».

Marco Caregnato

Nel 1984, da bambino, ho avuto il mio primo contatto con una moto. Mi sono ustionato la mano! Non ho più smesso di amarle...

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