MotoGP
MotoGP, Ducati contro le nuove regole sui test: «Ci penalizzano troppo»
Le nuove regole introdotte dalla GP Commission riguardo ai test della MotoGP hanno fatto infuriare la Ducati che si sente danneggiata
Le nuove regole introdotte dalla GP Commission riguardo ai test MotoGP hanno fatto storcere il naso alla Ducati che si è sentita colpita e danneggiata, dal prossimo anno infatti la case motociclistiche che in questa stagione hanno fatto dei podi avranno la possibilità di girare con i loro tester soltanto su tre circuiti del calendario. «Siamo irritati, per non dire peggio, anche questa regola evidentemente è stata fatta contro Ducati. Non sarebbe stato sbagliato ragionarci sopra in ottica 2019, con questa tempistica è poco ragionevole» ha dichiarato il responsabile del progetto Ducati MotoGP Gigi Dall’Igna, che dimostra di non aver ancora digerito il divieto di utilizzare le alette di appena un anno fa. «Il regolamento è stato cambiato a un mese dall’inizio della nuova stagione, dopo una discussione breve. Avevamo già pianificato i test, la gestione delle moto e prenotato le piste. Petrucci doveva debuttare sulla moto 2018 a Jerez a fine novembre con Pirro, dopo che Dovizioso e Lorenzo lo faranno a Valencia, invece toccherà ancora a loro e chissà se Danilo potrà farlo. Ci accusano di avere un vantaggio nel preparare le gare, mentre i test dovrebbero servire per lo sviluppo, ma nel regolamento non c’è questa precisazione. Nessuna Casa ha un test team del nostro livello, con collaudatori come Pirro e Stoner, avere lavorato meglio degli altri sembra quasi una colpa. Hanno pure provato a portarci via Michele, gli abbiamo esteso il contratto al 2020» ha aggiunto il Direttore Sportivo del team Ducati Corse Paolo Ciabatti, riportando a galla le vecchie polemiche tra la Rossa e le altre case produttrici.
Tutte infatti sono concordi nel dire che la nuova regola è un buon compromesso per tutti e che avere la possibilità di testare su ogni tracciato rendeva la situazione anomale, come affermato ad esempio da Livio Suppo in rappresentanza della Honda. Dello stesso parere anche Suzuki, Honda e KTM mentre Aprilia ha rincarato la dose: «La cosa non ci tocca direttamente, non siamo soggetti alle limitazioni. Capisco il disappunto della Ducati, che ha sfruttato l’opportunità ed è colpita di più dal cambiamento, ma ormai i test erano soprattutto di preparazione alla gara. E ridurre a 3 piste non mi pare drammatico» ha affermato Romano Albesiano. Tutti contro la Ducati e la Ducati contro tutti quindi, come già successo spesso in passato.