MotoGP
MotoGP, l’equazione di Ezpeleta prevede più gare e meno test
Ezpeleta vuole aumentare il numero delle gare MotoGP riducendo le giornate di test. L’obiettivo è quello di ridurre i costi evitando di far sfruttare ai team le sessione di prove private per preparare il Gran Premio
La stagione 2017 non è ancora giunta al termine, ma già i vertici del Motomondiale stanno discutendo sul futuro della classe regina delle due ruote. In particolare una grande attenzione in questi giorni la sta avendo il tema dei calendari: non tanto per quanto riguarda le gare della stagione 2018, visto che sono state annunciate ufficialmente ormai quasi un mese fa, quanto piuttosto per quanto riguarda le sessioni di test. L’aumentare continuo del numero di gare in stagione, con l’aggiunta della Thailandia il prossimo anno e della Finlandia successivamente, farà sì che prima del 2020 si arrivi alla fatidica soglia delle 20 gare in stagione. A questo punto però lo spazio per i test sarebbe necessariamente ridotto, come ha confermato lo stesso Carmelo Ezpeleta, il quale ha esposto diverse ragioni per cui sarà necessario, a suo dire, ridurre il numero delle prove private nei prossimi anni: «E’ meglio gareggiare che fare test. Durante i test pagano i team e paghiamo noi che dobbiamo affittare i circuiti, durante i weekend di gara invece sia noi che i team riceviamo soldi. In futuro sono sicuro che se aumenteremo il numero delle gare, ridurremo conseguentemente quello dei test. Inoltre in passato la giornata di test era utilizzata per settare le moto in vista delle novità regolamentari e della nuova stagione, adesso molti team usano i test per preparare la gara e questo non va bene, anche perchè fa aumentare eccessivamente i costi. Questa sarà la nostra proposta; se poi i team non la accetteranno problemi loro, ma poi non vengano a lamentarsi».
All’atto pratico in cosa potrebbero tradursi queste frasi? Innanzitutto in una riduzione dei giorni di test pre-stagionali: attualmente sono 9, divisi sui circuiti di Sepang (Malesia), Burium (Thailandia) e Losail (Qatar) e potrebbero diventare a breve 5. Inoltre potrebbe essere rimosso già a partire dal 2018 il ‘classico’ test di fine stagione a Valencia, che si disputa solitamente nei due giorni successivi alla tappa finale del campionato: questo perché nel 2018 la data dell’ultimo GP stagionale sarà il 18 novembre, quando ormai le condizioni di temperatura e di luce limiterebbero di molto il lavoro dei team, rischiando di vanificare tutto il lavoro di analisi caratteristico dei test. A favore di questa riduzione dei test, soprattutto di quelli utilizzati per preparare le singole gare, c’è anche il direttore tecnico di Michelin, Nicolas Goubert. Il tecnico francese ha spiegato come chi abbia testato determinate piste due settimane prima della gara poi abbia spesso vinto quel Gran Premio, traendo quindi a suo parere troppo vantaggio da queste prove; in particolare, a suo dire, il vantaggio è maggiore quando durante il weekend di gara si verificano situazioni di pioggia, che quindi limitano di fatto la conoscenza della pista per gli altri team. Il ‘giro di vite’ sui test prevederà però delle eccezioni che secondo Ezpeleta comprenderanno naturalmente i rookie al debutto in MotoGP ed anche, eventualmente, i team meno vincenti, che quindi non siano le case ufficiali di Yamaha, Honda e Ducati. Il dibattito continuerà naturalmente nel fine settimana giapponese di Motegi al termine del quale probabilmente le idee su questa questione saranno più chiare.