MotoGP

MotoGP, Lin Jarvis: «Serve una moto competitiva per convincere Rossi»

Lin Jarvis, il boss di casa Yamaha, ha commentato la stagione MotoGP appena conclusa, con un attento sguardo sul futuro dei suoi piloti

Lin Jarvis ha di recente commentato la stagione della Yamaha, caratterizzata da alti e bassi e che ha mostrato tutti i limiti di una moto che non è riuscita a reggere il confronto con le rivali, soprattutto Honda e Ducati. I due piloti del team ufficiale Valentino Rossi e Vinales durante le 18 gare hanno manifestato il loro disappunto, continuando a lavorare per cercare di risolvere i problemi di prestazione: «I problemi sono iniziati prima di Le Mans. A Jerez la prima avvisaglia: lì nel 2016 Valentino aveva dominato, è stata una grande sorpresa vedere quanto abbiamo faticato. La cosa si è ripetuta a Barcellona, altra pista tradizionalmente buona. E ci siamo resi conto di avere problemi su piste con poco grip. Quest’anno abbiamo sperimentato più volte problemi di consistenza delle gomme. Anche se non è una scusa. Michelin ha ribadito che non è cambiata la costruzione del pneumatico posteriore, ma noi abbiamo avvertito qualcosa di diverso. Durante la stagione abbiamo provato tanti telai. Conoscevamo i pro e i contro di quello 2016 e abbiamo fatto uno sviluppo per migliorare la vita delle gomme. In inverno sembrava fossimo andati nella giusta direzione, lo dicevano anche le prime gare. Valentino nei test voleva riprovare il telaio 2016, ma visto che eravamo ancora nei guai, abbiamo anticipato i tempi», ha dichiarato Jarvis alla Gazzetta dello Sport.

Jarvis è poi passato alle considerazioni sui piloti, cominciando da Rossi e le decisioni per il futuro: «La sua motivazione dipenderà anche dalle prestazioni della moto. In inverno spero di riuscire a parlare con lui per capirne le intenzioni, ma credo che deciderà dopo 3-4 gare. Se dovesse smettere saremo preparati e, di sicuro, Zarco sarà uno dei candidati. Il 2018 sarà importante, tranne i piloti di Marc VdS e Crutchlow, tutti saranno liberi». Il mercato piloti sarà un aspetto fondamentale nella MotoGP 2018, i top in scadenza di contratto e le nuove moto in pista potrebbero davvero sconvolgere un situazione attualmente statica.

«E’ stato un anno duro per lui. Un inverno sempre davanti, vinci le prime gare, hai una fiducia pazzesca e improvvisamente iniziano i guai. Mentalmente è difficile, ancor più se hai un vantaggio di 30 punti. Rossi in questo è più esperto ma non ci siamo sbagliati, c’erano i risultati: se sei davanti e vinci, pensi sia la direzione giusta. Maverick non è solo, ha il suo team e niente gli avrebbe vietato di prendere una strada. In Ducati, Lorenzo ha usato sempre le ali, Dovizioso no. Non imponiamo nulla ai piloti. Quel che è successo non è il risultato della mancanza di Jorge, ma della direzione presa. Pure lui ha faticato», ha concluso Jarvis.

Alice Lettieri

Aspirante giornalista sportiva, nei circuiti mi sento a casa e penso che niente sia paragonabile al rombo di una moto.

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