MotoGP Marquez Brno 2019
Spesso il segreto del successo dei campioni si cela nelle retrovie. Anche per Marc Marquez vale lo stesso: le vittorie ottenute negli ultimi anni, tali da renderlo quello che è diventato, sono frutto di un lavoro di squadre al quale l’asso di Cervera ha aggiunto o contribuito con il suo talento cristallino. Uno degli artefici dello strapotere del pilota della Honda è un orgoglio italiano, Carlo Liuzzi, ingegnere elettronico, iniziato al mondo dei motori in F1 e poi passato alle due ruote, prima in 125, poi SuperSport e SBK e, infine, in MotoGP. Sempre vicino a talenti puri, Liuzzi lavora, prima, per Jorge Lorenzo, poi per Andrea Dovizioso, per Casey Stoner e, infine, per l’alieno Marc Marquez, alla Honda.
Rifiutato o, quanto meno, non considerato dalla Ducati, dalla quale attenderebbe ancora una risposta, Liuzzi ha svelato i segreti del neo Campione del Mondo MotoGP al quotidiano spagnolo Mundo Deportivo: «Puoi lavorare per molti anni con piloti “normali”, ma poi ne arriva uno molto forte che spiega ciò di cui hai bisogno, è un altro mondo. Se mi chiedi di dirti un’area in cui Marc non è al 100%, non riesco a trovarla. È qualcosa di incredibile. Aggiungete a tutto ciò che non si stanca mai di migliorare, è un perfezionista nato. Ma dirò di più, Marc ha due personalità, come Hyde e Jekyll. Quando è nel box è al 100% tecnico: spiega tutto nel dettaglio, calmo e silenzioso. Quando sale in moto si trasforma completamente, diventa appassionato, un pilota supercompleto: carattere, cuore e …palle».
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