MotoGP

MotoGP, la M1 di Zarco sarà il più grosso rimpianto in Yamaha

Valentino Rossi e Maverick Vinales hanno chiuso la top ten della FP2 di Jerez, ma la vera delusione proviene dall’esser stati ancora battuti dal francese Zarco in sella alla Yamaha M1 satellite

Le prestazioni della Yamaha M1 di Johann Zarco continuano a rappresentare un vero problema per la stessa Yamaha. E’ appena di ieri l’annuncio del passaggio del francese alla KTM in vista del 2019, ma in precedenza era già stato annunciato con abbondante anticipo il divorzio tra Tech3 e Yamaha, sempre per approdare presso i lidi austriaci.

Il fatto di trovare un Zarco ancora una volta più veloce rispetto al duo di ufficiali formato da Rossi e Vinales può avere vari significati, ma senza dubbio rappresenta un campanello d’allarme per la Casa di Iwata che si è fatta sfuggire fra le dita in un colpo solo una squadra e un pilota assolutamente fortissimi. Non è dato sapere quanto di questi risultati siano figli delle prestazioni della moto e quanto del talento del francese due volte campione del mondo Moto2. Di fatto, l’accoppiata costituita da Zarco e dalla sua nera Yamaha M1 rappresenta un autentico incubo per gli ingegneri di Iwata, nonché per i piloti del Team Movistar.

La M1 non riesce a ritrovare la sua strada e bisogna ammettere che tutti i problemi sono iniziati quando Jorge Lorenzo ha lasciato la Yamaha per andare in Ducati. Di recente lo spagnolo ha dichiarato che Valentino Rossi era solito copiare i suoi assetti quando erano in squadra assieme, tanto da chiedere da parte di Lorenzo l’allontanamento di Meregalli durante le riunioni tecniche, preoccupato com’era che il contenuto di queste riunioni fosse condiviso in modo eccessivo con la metà del box di Rossi.

Forse parliamo di eccessi dovuti ad una grande rivalità, ma i fatti dicono che da quando Lorenzo è andato via qualcosa si è perso sulla M1. Il caratteristico equilibrio della moto appare oggi un ricordo lontano e non è raro osservare prestazioni decisamente altalenanti passando da un tracciato all’altro, il che sembra lontano anni luce da quanto accadeva in passato. Fino a qualche anno fa si diceva che ci sono piste per la Honda e piste la Ducati, mentre tutte, nessuna esclusa, sono per la Yamaha. Qualche elemento deve essersi guastato nella complessa equazione costituita da un progetto complesso come la Yamaha M1.

L’unico che invece sembra non accusare eccessivamente la situazione è proprio Zarco, che in effetti ha sempre avuto a disposizione una moto del tutto simile alla M1 che nel 2016 era portata in gara da Lorenzo. Il punto è che mentre le prestazioni della M1 appaiono plafonate, quelle delle rivali sono visibilmente migliorate, tanto da rendere questa moto in questo momento oggettivamente inferiore a Honda e Ducati.

Non è ancora giunta alcuna conferma riguardo la squadra che erediterà da Tech3 la gestione della M1 satellite. Resta in pole la candidatura di Marc VDS, che porterà in dote il talento di Franco Morbidelli ed una struttura molto solida. In ogni caso sarà difficile per chiunque non far rimpiangere le prestazioni messe in mostra da Zarco sulla moto gestita magistralmente dal Tech3.

Bruno Neri

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