MotoGP
MotoGP, Meda sul futuro di Rossi: «Se firma, lo farà con Yamaha»
Il cronista di Sky esprime la sua opinione e le sue aspettative sul rinnovo del contratto di Valentino Rossi con Yamaha
Un Guido Meda piuttosto schietto e diretto è stato protagonista su Sky, osservando con opportune riflessioni la vicenda del rinnovo di Rossi su più punti di vista e tematiche. La situazione di Valentino Rossi ricorda quella di Daniel Pedrosa, visto che anche il pilota della Honda non ha ancora raggiunto l’accordo del prolungamento del contratto in essere? «Penso che siano due situazione ben distinte tra loro, visto che lo spagnolo ha soli 32 anni e che di conseguenza, per camomillo l’ipotesi ritiro è da escludere. Mentre per Rossi dobbiamo fare affidamento alle sue dichiarazioni sul fatto che vorrebbe ancora continuare», ha dichiarato il cronista di Sky.
Cosa sta aspettando allora per rinnovare, alcuni Gran Premi o di ulteriori test? «Forse questa è la cosa più preoccupante, anche se penso che l’auto test sia una delle cose che gli importi di meno. Nel senso che ha già misurato nei test precedenti che se la moto fosse apposto, lui sarebbe pronto. La Yamaha ha problemi di elettronica vero, ma non penso che ciò precluda la possibilità di continuare con le due ruote. Anche se, qualcuno pensa che, il fatto che Hervé Poncharal abbia concluso il suo legame con Yamaha per il 2019 a favore o della KTM o della Suzuki, potrebbe precludere che Valentino crei un team tutto suo. Altri dicono per correrci lui. Ma non avrebbe senso, perché lasciare la Yamaha che è più affidabile? Oppure fai un team per i tuoi ragazzi dell’Academy e ci corri come avversario? No, per me finché Rossi correrà non creerà nessuna squadra per i suoi allievi. Penso che se continui, lo farà con la casa dei tre diapason».
Come mai va più veloce la Tech3 di Zarco rispetto alle moto ufficiali? «Sembra che la moto versione del 2016 sia più performante rispetto a quella discontinua dello scorso anno, e apparentemente, anche in confronto con la nuova di quest’anno. Però bisogna ammettere che, il francese ci metta tanto del suo, il suo stile di guida è perfetto per la moto», ha concluso Meda.