MotoGP
MotoGP, il mercato piloti dopo l’Argentina: Rins rinnova, Lorenzo la vera incognita
Restano ancora tante le selle davvero interessanti da assegnare per il 2019 e il weekend in Argentina ha probabilmente sistemato qualche altra pedina dello scacchiere
La situazione del mercato piloti resta fluida e nonostante non ci siano stati annunci di sorta nel Paddock, appare chiaro che alcuni rumors stiano prendendo sempre più forma, passando dallo stato di semplici pettegolezzi a concrete offerte ai piloti. Analizziamo dunque la situazione del mercato dei singoli Costruttori, valutando tutte le ipotesi anche alla luce di quanto vista in pista a Termas De Rio Hondo.
YAMAHA – Il Costruttore di Iwata ha firmato già da tempo con entrambi i piloti per il prossimo biennio e il vero argomento di interesse è l’assegnazione delle due Yamaha M1 che attualmente sono gestite da Tech3. Secondo quanto riportato a più riprese in Argentina, il Marc VDS sta concretizzando l’accordo e il quadro che si sta delineando prevede una M1 con specifiche “Factory” assegnata a Franco Morbidelli. Il Team Manager Michael Bartholemy ha più volte sottolineato la propria volontà di avere un mezzo ufficiale da gestire, esattamente come avvenuto in passato con Jack Miller, e l’apertura in tal senso offerta da LIn Jarvis potrebbe rappresentare il punto d’incontro perfetto. In Yamaha credono molto nel potenziale di Morbidelli e probabilmente non si vuole ripetere l’errore commesso con Zarco, che attualmente sembra destinato a seguire Poncharal in Tech3.
HONDA – Dani Pedrosa non ha ancora firmato per il 2019, ma ha uno sponsor davvero eccellente che sostiene la sua candidatura, ovvero Marc Marquez. Pedrosa rappresenta la spalla perfetta per il campione in carica, che ha anche pubblicamente affermato di preferire di gran lunga Pedrosa nel suo box rispetto a qualsiasi altro compagno di team. C’è anche chi ha suggerito che Marquez sia riuscito ad inserire nel suo contratto una precisa voce al riguardo, riservandosi il diritto di dire la sua sulla scelta del compagno di squadra. D’altra parte, il buon Livio Suppo poco dopo essere uscito dall’orbita Honda ha dichiarato che secondo lui i Top Rider stanno iniziando ad avere troppo peso anche a livello politico nelle squadre. Seguendo questa logica, appare difficile immaginare il francese Zarco in squadra con Marquez, scenario ipotizzato da diverse personalità del Paddock, tra cui lo stesso manager del francese.
DUCATI – La conferma di entrambi i piloti diventa uno scenario ogni giorno più fantascientifico. Le difficoltà che sta incontrando Lorenzo sembrano sempre più invalicabili per lo spagnolo, e dopo aver speso 25 milioni di euro per trovarsi un pilota in piena crisi in casa, è plausibile che dalle parti di Borgo Panigale non si voglia neanche lontanamente sborsare una cifra del genere, argomento tra l’altro ampiamente confermato direttamente dal management. D’altra parte ad ogni gara crescono le quotazioni di Dovizioso, che in questo momento è un asset irrinunciabile per la Ducati. Desmodovi riceverà un’offerta assolutamente congrua e non ci sarà un budget residuo sufficiente a tenere anche Lorenzo in squadra. Difficile immaginare lo spagnolo disposto a guadagnare in due anni una cifra che in tanti ipotizzano essere circa il 25% dell’attuale. Molto più realistico trovare Danilo Petrucci ufficiale Ducati nel 2019, ipotesi che in questo momento appare tra le più realistiche.
SUZUKI – Spuntano sorrisi sui volti dei manager di Hamamatsu, che finalmente hanno ritrovato sul podio una GSX-RR e per la precisione quella portata in pista da Alex Rins, la vera sorpresa di questo inizio 2018. Già in Qatar lo spagnolo stava facendo una bellissima gara prima di cadere e questo podio conferma che anche Rins è un talento cristallino al pari di Zarco, come d’altra parte hanno testimoniato le loro grandi lotte in Moto2. Gli infortuni hanno funestato la sua stagione di debutto in MotoGP ma Rins sta dimostrando oggi di essere un autentico valore aggiunto per Suzuki. Dopo il podio in Argentina Rins ha rinnovato per altri due anni con Suzuki. Diversa la situazione per Iannone, che nonostante sprazzi di grande velocità continua a soffrire moltissimo l’adattamento alla moto giapponese, replicando in Suzuki tutte le difficoltà che sta vivendo Lorenzo in Ducati. Evidentemente i tanti anni passati in sella alla Desmosedici pesano nella formazione agonistica di Iannone, che ancora non ha trovato la chiave corretta per interpretare la quattro cilindri giapponese. Durante il fine settimana argentino, si è accostato a più riprese il nome di Lorenzo a quello della Suzuki, e il predestinato a cedere la propria moto potrebbe essere proprio Iannone.
KTM – Il Costruttore austriaco è stato al centro di un autentico boom mediatico passato però sotto traccia durante il fine settimana argentino. In tanti erano certi che Marquez stesse valutando a inizio stagione con molta attenzione le proposte della KTM e soprattutto di Red Bull, ma in realtà il punto è un altro. Alcuni media hanno suggerito che il Tech3, oltre che gestire due moto in specifica Factory, possa in realtà diventare l’unica squadra KTM in pista nel 2019 e 2020. All’inizio i piani prevedevano 4 moto in pista per il Costruttore austriaco, ma non c’è alcun annuncio riguardo i due piloti del Team interno e soprattutto è noto che il target a questo punto sarebbe l’ingaggio di Johann Zarco. Visto il grande feeling tra Zarco e la Tech3, non appare sbagliato pensare che la compagine transalpina sia destinata a replicare in KTM quanto fatto in Yamaha. Le voci che riguardano la decisione di KTM di non avere altre moto in pista oltre a quelle affidate a Tech3 per ora restano tali, ma è innegabile che per Zarco il fatto di restare in orbita Tech3 possa costituire un valore aggiunto incredibile.
APRILIA – La RS-GP cresce ma ancora non incanta. In questo momento la moto italiana non è di certo una delle più desiderate del Paddock, ma resta pur sempre una moto ufficiale e riteniamo che ancora non abbia espresso tutto il proprio potenziale. Di fatto in questo momento sembra più un potenziale ripiego per nomi di peso come Iannone e Petrucci, che non una reale alternativa agli altri colossi presenti in MotoGP. Albesiano afferma che c’è un grande margine di crescita e la speranza è che questo margine dia sfoggio di sé stesso nelle prossime gare proiettando realmente la RS-GP nelle posizioni che tutti si aspetterebbero, vista la passata gloria nel Racing del Reparto Corse di Noale.