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MotoGP Misano, Espargarò: «Ho spinto io Aprilia a fare la carena come Ducati»

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Aleix Espargarò rivela da dove è nata l’idea di Aprilia in stile Ducati: «Rivolevo le ali dell’anno scorso e ho chiesto di coprirle. E’ una cosa stupida, ma tutti lo fanno…»

La notizia della giornata del venerdì in casa Aprilia a Misano è la nuova carenatura montata sulla RS-GP di Aleix Espargarò. Il pilota spagnolo è stato l’unico della squadra a poter usufruire dell’aggiornamento aerodinamico annunciato dal manager Romano Albesiano per il Gran Premio di casa, poiché a quanto si viene a sapere è stato richiesto proprio dalla sola prima guida del team dopo i test effettuati a fine agosto sul tracciato romagnolo: «Nel test qui abbiamo provato le ‘ali’ dello scorso anno e mi è piaciuto molto. Così ho cercato di spingere gli ingegneri a fare una nuova carenatura, ma solo per coprire le ‘alette’ dello scorso anno – rivela Espargarò – ho spinto gli ingegneri a fare le vecchie ‘ali’ all’interno del regolamento del 2017. Per me è una cosa stupida, ma altri produttori lo stanno facendo. Così abbiamo fatto lo stesso e sta funzionando». Da questa dichiarazione si capisce da dove sia provenuto a Noale l’input di giocare con “l’interpretazione del regolamento che sembra essere consolidata a questo punto”, con riferimento alla doppia carenatura Ducati che è la versione più estrema in circolazione nel paddock MotoGP del così detto ‘winglet coperto’.

VECCHIA CARENA DI LOWES BOCCIATA: «RENDE LA MOTO PESANTE. CON LE ALI PIU’ SICUREZZA» –  L’adottamento di tale strategia da parte di coloro che più di tutti si erano schierati contro questa pratica scorretta e avevano invece creduto nella ricerca di nuove strade per risolvere i problemi di ‘downforce’ raggiunti dai moderni prototipi del Motomondiale, è stata intrapresa in seguito al riscontro di più problematiche che vantaggi con la vecchia carena che era stata sviluppata da Sam Lowes: «Dopo aver usato i vecchi ‘wings’ al test, ho riprovato la “evo ” (la carena vecchia) e rende la moto pesante e perdiamo la massima velocità – spiega il compagno Espargarò, mentre invece con quella nuova le sensazioni sono migliori – la curva undici senza le ‘alette’ è veramente molto pericolosa, ci sono molte scosse sul manubrio, con l’ala coperta, la stabilità è molto più alta, diciamo soprattutto sul davanti e non si muovono affatto. Anche sulla staccata forte è molto meglio. Non perdiamo nessuna agilità nel cambio di direzione, come con l’altra (‘evo’)».

«ORA APRILIA COMPETITIVA SU TUTTI I TRACCIATI, PER LE QUALIFICHE POSSIAMO MIGLIORARE» – Il numero 41 ha chiuso appena fuori dalla top-ten nella classifica combinata dei tempi, complice anche una caduta in FP1 proprio alle prime uscite con la nuova aerodinamica, ma si complimenta con Aprilia per il lavoro svolto e sprizza felicità per i passi in avanti fatti: «Gli ingegneri hanno fatto un ottimo lavoro in soli dieci giorni e la carenatura è fantastica, mi piace molto, ha migliorato molto la sensazione, specialmente nelle curve veloci, quindi certamente continueremo ad usarla. E’ fantastica e penso che sia una soluzione che possa funzionare bene su tutti i tracciati». Il rider del team Gresini confida anche nel miglioramento delle condizioni meteo e della pista per migliorarsi ancora e raggiungere i livelli molto competitivi dei test di tre settimane fa: «Ho fatto un ’33 .8 e penso che qui al test solo al mio quarto giro avessi fatto un ’34 .0. Quindi quasi lo stesso tempo, dopo tre serie di pneumatici e due sessioni. Non puoi immaginare come sia diverso (rispetto alle temperature dell’asfalto), incredibile! Super, super scivoloso. Devi stare attento a non cadere ma la pista si è migliorata da questa mattina (ieri, ndr) e se non piove, miglioreremo molto di più».

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