Dopo l’esperienza d’esordio non troppo esaltante in MotoGP con la Honda, chiusa al 15° posto la scorsa stagione, Franco Morbidelli, passato nel frattempo alla Yamaha, nel team malese Petronas, si appresta a compiere il definitivo salto di qualità. I test pre season hanno evidenziato un andamento positivo, sebbene non ottimo ma la prospettiva e le indicazioni sembrano essere più che buone. Il centauro romano, proprio in merito ai risultati ottenuti nei test invernali si è espresso così, in un’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport: «Nei primi tre sono stato sicuramente più veloce sul giro secco, mentre negli ultimi in Qatar ho tenuto un buon passo gara, faticando però più del previsto. Nel complesso mi posso però ritenere soddisfatto. Sono stati un’iniezione di fiducia incredibile».
Morbidelli si sente pronto per questo nuovo inizio, dunque, supportato anche dal desiderio di una reazione d’orgoglio dopo l’esperienza in Honda: «Reduce da un anno e più con vittorie, podi e pole ero abituato a ottenere certi risultati ma l’anno scorso questa prospettiva non c’era: ho provato e riprovato ma sono stato costretto a scontrarmi contro muro, non riuscendo neanche a capire di chi fosse la colpa se mia, della moto o di altro. Nonostante questo, non mi sono mai arreso, ho sempre cercato di prendere più punti possibili, di migliorare, provando a raggiungere almeno il “titolo” di miglior debuttante dell’anno».
Necessario a questo punto, provare a analizzare le differenze tra le due moto, oltre che a tracciare una prospettiva per la stagione pronta a debuttare: «Fin dai primi giri in sella alla Yamaha, ho subito intuito come il carattere del motore fosse molto differente da quello della Honda. La Yamaha è molto più adatta al mio stile, è una moto amica del pilota. Torno a vedere da più vicino le posizioni a cui ambisco. Per ora la Yamaha è ancora costretta a rincorrere ma con la nuova M1 credo sia possibile vincere diverse gare. Per il titolo, invece, vedo davanti Honda e Ducati».
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