MotoGP

MotoGP, la pista che porta Jorge Lorenzo al ritorno in Yamaha

L’accordo che potrebbe concretizzarsi tra Marc VDS e Yamaha apre uno spiraglio che sa di bomba sul mercato piloti. La M1 ha bisogno del suo migliore interprete per risorgere

Jorge Lorenzo potrebbe tornare a correre in Yamaha. Ovviamente non lo farebbe nel team interno, bensì su una moto satellite. Questa possibilità, che appariva assolutamente impossibile da percorrere dopo la firma di Rossi e Vinales, si è concretizzata mese dopo mese quando a separarsi da Iwata è stata la Tech3 di Hervè Poncharal. La paura di aver perso in quel momento sia un’ottima squadra che un ottimo pilota, ovvero il francese Zarco, ha portato Lin Jarvis a dichiarare che la Yamaha avrebbe cambiato il proprio approccio, valutando la fornitura di una M1 con specifiche Factory anche a un team satellite.

Questa mossa fu compiuta per tentare di trattenere il talento di Johann Zarco, ma il francese ha preferito tentare la sfida KTM. Di fatto però, questa apertura da parte di Jarvis, può aver in qualche modo cambiato gli equilibri di mercato. Il Marc VDS sta tentando di chiudere l’accordo per gestire le due M1 orfane di Tech3, e sappiamo bene che avendo sotto contratto Franco Morbidelli, la squadra è già in grado di garantire un pilota molto veloce e soprattutto molto interessante per il futuro.  Quindi perché dovrebbe essere interessante mettere sotto contratto anche Jorge Lorenzo, che non sembra rientrare nei piani Ducati e forse neanche in quelli di Suzuki, che sembra essere tornata ad amare alla follia Iannone?

Il motivo è molto semplice e cioè che da quando lo spagnolo ha lasciato la M1 per salire sulla Desmosedici, la moto giapponese non riesce a ritrovare la strada della competitività. Far rientrare Lorenzo in orbita Yamaha potrebbe essere una mossa molto indovinata da parte del management, che si garantirebbe un pilota velocissimo ed un ottimo collaudatore. Avere a disposizione una M1 Factory al pari di Rossi e Vinales potrebbe forse ingolosire Lorenzo, nonostante possa essere ritenuta una sorte di retrocessione il passaggio ad una compagine non ufficiale al 100%.

Resta poi da capire se ci saranno i soldi per garantire la copertura economica dell’operazione, che appare tutt’altro che a buon mercato. Ci sarebbe poi anche un’incompatibilità tra la Monster, sponsor personale di Lorenzo, e le aziende di Marc Van Der Straten, erede dell’impero Stella Artois e attualmente titolare del vero gruppo gigante nell’ambito della produzione di birra a livello globale, con marchi come Corona e Budweiser. Eppure non sembra un ostacolo insormontabile. Nel Paddock c’è chi insiste sul fatto che Jorge Lorenzo voglia a tutti i costi continuare con Ducati per dimostrare di poter vincere anche con la moto bolognese, ma di fatto la sua immagine di pilota vincente sta già uscendo molto appannata da questo biennio in Rosso. Lorenzo non può permettersi altre delusioni e deve tornare a vincere presto, se non vuole perdere troppo valore sul mercato. Lo spagnolo è perfettamente consapevole che avendo una Yamaha M1 ufficiale a disposizione, potrebbe tornare a competere immediatamente per le posizioni che contano.

Qualsiasi sia la strada che intraprenderà Lorenzo, sarà chiamato a rinunciare a qualcosa. Potrebbe guadagnare meno, ma correre con una moto competitiva, tentando di rilanciarsi come top rider puro di questo campionato. Avendo ascoltato spesso Zarco affermare che per andare forte, ha imparato dai dati di Jorge Lorenzo, sarebbe senza dubbio interessante scoprire cosa sarebbe in grado di fare l’ormai ex Martillo sulla stessa Yamaha che Vinales e Rossi stanno faticando così tanto a portare sul podio. Vincere da pilota Yamaha non “Factory” al 100% varrebbe forse più di qualsiasi contratto a sette zeri per Lorenzo.

Bruno Neri

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