MotoGP
MotoGP, quando Phillip Island era il regno di Stoner e della Ducati
Il rapporto di amore profondo tra Casey Stoner e la sua amata Australia trovava la massima espressione nel suo modo di correre a Phillip Island
La miglior definizione del mondo riguardo il rapporto tra Casey Stoner e Phillip Island l’ha espressa un uomo che non ha nella sua capacità dialettica il migliore dei propri talenti. Stiamo infatti parlando di Danilo Petrucci, uno che preferisce dare del gran gas piuttosto che proferire parole alla stampa. Eppure, l’esecutore di questa magnifica espressione è proprio il buon Danilo, che offrì questo indelebile ritratto alla memoria di tutti: «Dopo averlo visto, ho capito che le fasi della vita dovrebbero aumentare. Di solito si dice: nasci, cresci, ti riproduci e poi muori. Ma ora per me la successione corretta è diversa….». Ed eccola offerta in un tweet del pilota ternano:
https://twitter.com/Petrux9/status/261700282226978816
Perchè oggettivamente, ammirare un giro di pista di Casey Stoner a Phillip Island in sella ad un qualsiasi oggetto dotato di due ruote ed un motore, è un’esperienza piuttosto vicina al mistico abbandono dell’induismo. La perfezione delle sue traiettorie, la velocità lungo i curvoni di una delle più belle piste disegnate dall’uomo in strettissima collaborazione con Madre Natura. C’è davvero qualcosa di poetico nella perfetta simbiosi che si è sempre generata tra Stoner, la pista e la moto che stava cavalcando. Ma la summa di questa incredibilmente perfetta equazione si è raggiunta solo quando Casey era in sella ad una Desmosedici. Erano anni in cui nessuno riusciva a spremere il potenziale di quella moto, e questo particolare aspetto delle stagioni Ducati in MotoGP trovava il suo momento più intenso esattamente quando i piloti mettevano le ruote delle proprie moto in Australia, e Casey faceva il Re.
Di preciso dal 2007 al 2010, tutte stagioni in cui Casey Stoner a Phillip Island è stato imbattibile per chiunque. Il suo personale dominio su questo magnifico tracciato è andato avanti anche nei due anni successivi, quando l’australiano è saltato in sella alla Honda RCV. Ma i successi conquistati con le varie versioni delle Desmosedici resteranno impressi nella memoria degli appassionati. Casey faceva in sella letteralmente quello che voleva, sfoggiando un campionario di quelli che oggi vengono definiti in gergo alquanto modaiolo “trick” più unico che raro.
Un legame rafforzato dal fatto che la pista porta anche una curva con il suo nome, proprio in nome dei numeri incredibili compiuti da questo talento cristallino esattamente in quel punto della pista. Eppure non bastano tutte queste considerazioni per esaltare il dominio di Stoner a Phillip Island in sella ad una Ducati, ed in nostro aiuto arriva una segnalazione del nostro Ducachef Andrea Imondi, che fa tornare alla memoria una statistica davvero esplicita: Casey Stoner ha corso a Phillip Island in gara, in sella ad una Ducati, un totale di 108 giri. Di questi 108 giri, ne ha condotti in testa alla gara 107, che per ironia della sorte equivale alla percentuale quasi netta di un 99% di passaggi sul traguardo in prima posizione. L’unico ad aver interrotto questo assolo è stato Dani Pedrosa, capace nel 2009 di strappare un primo giro al comando dalla mani di Casey e della sua Ducati. Curiosamente, la statistica si ripropone anche per i due anni successivi, ovvero quelli passati in sella ad una Honda, ed anche in questi due casi, Stoner ha condotto in testa un totale di 53 giri su 54m ed anche in questo caso l’unico pilota a passare almeno una volta sulla linea di partenza davanti a Casey è stato Dani Pedrosa.
Lo spagnolo della Honda un giorno potrà dunque vantarsi con i suoi nipoti di essere stato l’unico uomo in grado di battere Casey Stoner a Phillip Island tra il 2007 ed il 2012. Certo l’ha fatto solo per due singoli giri, ma è comunque una bella soddisfazione.