L’inizio del Motomondiale di MotoGP 2019 si può, indubbiamente, considerare sui generis: tre gran premi, tre vincitori diversi. Un equilibrio che, obiettivamente, non si vedeva da qualche anno, con quattro piloti racchiusi nel giro di pochissimi punti, 9 per l’esattezza: dopo il leader del gruppo, Andrea Dovizioso, che guida la classifica a quota 54 punti, ci sono Valentino Rossi a 51, Alex Rins a quota 49 e Marc Marquez a 45. In questo avvio sorprendente, c’è però una costante che prende il nome di Valentino Rossi. A un passo dalla vittoria ad Austin, il Campione di Tavullia sembra aver ritrovato un feeling sempre più crescente con la sua Yamaha. Dopo la straordinaria rimonta di Losail, sono arrivati due secondi posti decisamente convincenti. E se è vero che manca ancora la gioia del gradino più alto del podio, le prestazioni delle prime tre uscite fanno presagire che non manchi molto al suo raggiungimento.
Non a caso, le sue dichiarazioni al termine della gara al Circuit of The Americas sono una conferma delle sensazioni finora espresse, nonostante il dispiacere di non essere riuscito a superare in extremis lo spagnolo vincitore: «Sono dispiaciuto, sinceramente, ma bisogna guardare il lato positivo: 20 punti in più in classifica, chiudo 2° per la seconda volta consecutiva, l’approccio è stato davvero ottimo». Così come positive sono le impressioni generate dalla nuova M1: «Sono stati fatti progressi sull’elettronica, l’accelerazione, la dolcezza del motore. La strada è quella giusta, la Yamaha può tornare a vincere il Mondiale ma dovremo svoltare a metà stagione: perché nelle ultime 2 stagioni siamo partiti abbastanza bene, però poi gli altri sono andati avanti, mentre noi ci siamo fermati».
Non può mancare qualche parola per il prossimo appuntamento, in programma a Jerez de la Frontera, il prossimo 5 maggio: «Sarà il ritorno in Europa e devo dire che il circuito mi piace, ma negli ultimi tempi per noi laggiù è stato sempre un disastro. Se si riuscisse a dare continuità, sarà un segnale davvero molto importante». Infine, una battuta sulla gara di Austin e sull’andamento del campionato: «Il campionato, rispetto alle scorse stagioni, si molto livellato, e con questo regolamento può cambiare sempre tutto. La Suzuki è molto migliorata, ma bisogna ammettere che se Marc non fosse caduto, sarebbe stata un’altra storia».
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