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Sembra ieri da quel terribile 23 ottobre sul circuito di Sepang e, invece, sono già passati otto anni. Una data difficile da dimenticare per tutti gli appassionati, e non, di MotoGP. Un giorno straziante, un ricordo indelebile, una fotografia che mai più si riuscirà a distogliere dalla testa. In quel nefasto giorno, durante il Gran Premio di Malesia, Marco Simoncelli fu vittima dell’atrocità di un destino ineluttabile: in un arduo tentativo di rimanere in sella alla sua Honda, il Sic taglia trasversalmente la pista, venendo travolto dai piloti nelle retrovie, Colin Edwards e Valentino Rossi, incapaci di evitarlo. Fin da subito la situazione apparve gravissima, con il pilota romagnolo inerme, disteso faccia a terra sull’asfalto, senza casco.
Ogni tentativo fu vano e, senza neanche il tempo di rendersene conto, la MotoGP perse uno dei suoi più giovani talenti cristallini, dallo stile di guida spregiudicato e impavido ma allo stesso tempo tremendamente spettacolare. Da quel momento, tutti ripercorsero nella mente e attraverso le tante testimonianze lasciate sui social, le immagini di quel ragazzo dai folti capelli ricci ed arruffati, dal brillante e buffo accento romagnolo e dall’andatura disinvolta e spensierata. Grazie alla forza straordinaria della famiglia, con il padre Paolo e Rossella spesso ritratti a consolare amici e fan, il suo ricordo è rimasto, rimane e rimarrà sempre nel cuore di tutti.
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