Jerez 2019 MotoGP
Quando ormai i giochi della quarta gara di MotoGP, in scena a Jerez de la Frontera, erano stati fatti, sullo stesso tracciato, nella giornata di ieri, si sono svolti i test, utili a sperimentare ed collaudare nuove soluzioni in vista dei prossimi appuntamenti. Ancora una volta, la Honda si è dimostrata uno dei team più intraprendenti e reattivi, in particolare con il suo principale pilota di riferimento, Marc Marquez. Fresco dominatore del tracciato di casa, lo spagnolo ha testato anche una RC213V laboratorio, la moto del collaudatore Bradl provvista di un nuovo telaio foderato in carbonio. Con essa, il talento di Cervera è riuscito a stabilire il miglior crono della mattinata, con 1:37.260, classificando al settimo posto.
A dominare la giornata di test, però, è stato un francese: Fabio Quartararo. Il pilota della Yamaha Petronas è stato il più veloce di tutti, facendo registrare un crono di 1:36.379, superando il dominatore della domenica di 159 millesimi, dopo la pole position conquistata nella giornata di sabato. Alle sue spalle, invece, rispettivamente in seconda e terza posizione, si sono classificati Cal Crutchlow e un ottimo Fabio Morbidelli. Risultati e tempi decisamente più scarsi da parte dei big: oltre al già citato Marquez, Vinales ha fatto registrare un top lap di 1:37.226 (classificandosi in quinta posizione), Rins 1:37.275 (8°), Dovizioso 1:37.601 (11°), Petrucci 1:37.720 (14°) e Rossi 1:38.056 in 17° posizione.
Devono sorprendere fino a un certo punto questi “deludenti” risultati, dal momento che i piloti citati e i loro team di riferimento hanno evidentemente preferito non guardare e puntare all’attacco dei tempi, ma dedicarsi, piuttosto, a un lavoro più certosino relativo a pneumatici ed elettronica. Indicativo, a questo proposito, come Rossi, nel pomeriggio abbia deciso di montare soltanto una nuova gomma anteriore, scegliendo di mantenere quella posteriore ed evitando di andare all’attacco del cronometro. Ancora diverso è stato il caso della Ducati, con Petrucci e Dovizioso intenzionati a provare alcuni assetti estremi in vista di Le Mans, come lo pneumatico posteriore Michelin dalla carcassa più dura.
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