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MotoGP, Valentino Rossi preoccupato: «Problemi di elettronica simili al 2017»

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La Yamaha M1 in versione 2018 ha soddisfatto a metà Rossi, veloce ma ancora non perfettamente in sintonia con l’elettronica. Il compagno Vinales soffre molto

Il tallone di Achille della Yamaha nel 2017 non è stato ancora del tutto curato nella nuova versione a disposizione di Valentino Rossi e Maverick Vinales nei test di Buriram. Sembra che mentre sul propulsore e sul telaio i passi in avanti siano netti e molto efficaci, ad Iwata si faccia ancora fatica a comprendere e quindi sfruttare al 100% la centralina unica fornita dalla Magneti Marelli. A fotografare questa situazione, che in parte può essere definita preoccupante, è proprio il diretto interessato, ovvero quel Valentino Rossi che ha passato il proprio 39° compleanno a macinare chilometri nel tentativo di capire fino in fondo i problemi e cercare una soluzione: «Sono piuttosto preoccupato, perchè i nostri ingegneri continuano ad a fare fatica con la centralina unica. Diversamente da quanto accade con altre parti come una forcella o il motore, l’aspetto bello dell’elettronica è che si tratta solo di numeri. Puoi risolvere tutto in un giorno, ma non è facile».

Uno svantaggio nella gestione elettronica che secondo Valentino è palese nel confronto con le moto a disposizione dei rivali di Honda e Ducati, che sembrano avere una marcia in più da questo punto di vista: «Purtroppo da questo punto di vista continuo ad avere lo stesso problema della scorsa stagione. Evidentemente Ducati e Honda sono riusciti a capire qualcosa che noi ancora non abbiamo compreso. Per questo loro hanno una accelerazione diversa e migliore, che causa il nostro ritardo».

Valentino Rossi esterna dunque immediatamente le proprie preoccupazioni, dimostrando che almeno parte delle sgradevoli sensazioni che hanno condizionato il 2017, non sono ancora state superate con questa nuova versione della M1. Ma non ci sono solo problemi, anzi:«Adesso guido bene la moto, sia in ingresso curva che in staccata. Penso anche meglio della scorsa stagione. Però se guardo la classifica, capisco che per lottare per il podio serve un passo in avanti. Sono dietro anche a tre Ducati».

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Il punto è che per quanto il giro veloce non sia un problema particolare, la differenza salta fuori e diventa ancora maggiore quando si tratta di affrontare l’intera durata di una gara: «Quando devi fare 26 giri in gara e cerchi di lottare per il podio, avere una buona accelerazione è fondamentale. Dobbiamo proseguire lo sviluppo, non ci sono altre strade».

La situazione non è molto migliore nell’altra metà del box Yamaha, con Maverick Vinales che non è riuscito neanche a entrare in top ten con la sua M1: «Giornata molto difficile. Abbiamo lavorato sull’asseto, ma abbiamo sbagliato strada. Domani proveremo a seguire un’altra direzione, visto che oggi siamo stati troppo lontani dai migliori. Dobbiamo anche lavorare sull’elettronica, che è l’aspetto in cui soffriamo di più». 

Lo spagnolo conferma dunque le difficoltà della Yamaha in questa fase, ed è impressionante notare che esattamente un anno fa in questo periodo, Vinales si divertiva a bastonare regolarmente tutti i rivali in ogni singolo test in sella alla Yamaha. Adesso, quel periodo appare molto lontano: «Dovremo provare qualcosa di diverso, ma non sarà facile cambiare radicalmente assetto. Magari ti trovi bene, ma sei in ogni caso costretto a sacrificarlo per cercare un altra strada».

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