MotoGP
MotoGP, Zarco attende una decisione di Yamaha: ipotesi terza M1 ufficiale
Il francese è un pezzo pregiatissimo del mercato piloti MotoGP, con tanti che potrebbero tentare di strapparlo a Tech3 in vista del 2019. La KTM ufficiale potrebbe non bastare e in Yamaha si potrebbe calare il jolly
Il Team Tech3 ha da poco ufficializzato il proprio accordo con KTM per gestire due moto identiche alle ufficiali in pista. Un cambiamento epocale per la squadra di Poncharal, che dopo aver incassato un no di Yamaha all’ipotesi di gestire una terza M1 ufficiale per Zarco, ha deciso di guardarsi attorno prima dello sbarco in MotoGP del Team di Valentino Rossi. Il manager francese aveva la perfetta consapevolezza che un eventuale sbarco di un Team VR46 in MotoGP avrebbe automaticamente determinato un cambiamento dei suoi rapporti con Yamaha. Da questa certezza è nata la volontà di guardarsi attorno, cedendo alle lusinghe del Costruttore austriaco.
La garanzia di avere a disposizione una moto ufficiale avrebbe dovuto garantire una certa sicurezza dal punto di vista tecnico anche al francese Zarco, che restando in Tech3 ha già oggi la garanzia di disporre di una moto ufficiale. Il punto è stabilire se la KTM, che è cresciuta moltissimo nel 2017, possa diventare una reale competitor di Ducati, Honda e Yamaha in un futuro non troppo remoto. Zarco ha fame di vittoria, vuole competere per il top e si trova benissimo sulla Yamaha. Spesso ha detto che per andare forte con questa moto, bisogna imitare lo stile di Lorenzo, un altro che è sempre stato perdutamente innamorato della M1. La RC-16 ha un comportamento dinamico che ricorda di più quello della Honda, un prototipo dalle caratteristiche profondamente diverse rispetto alla Yamaha a cui è oggi abituato. Detto ciò, non è assolutamente scontato che Zarco sia entusiasta di restare in Tech3 in sella ad una KTM ufficiale, a meno che le prime gare della stagione non rivelino un potenziale elevatissimo della moto austriaca. Per tutto il periodo dei test, questo potenziale è apparso in linea con quello della passata stagione, ma le gare sono un’altra cosa.
Quindi cosa potrebbe frenare Zarco dall’ipotesi di firmare con Tech3? Una strada che appare percorribile e che in questo momento potrebbe solleticare le fantasie di Yamaha riguarda una ipotetica terza M1 ufficiale in griglia. Dando per scontato che Rossi firmerà con Yamaha un biennale fino al 2020, cosa potrebbe consentire a Zarco di restare nell’orbita Yamaha? Una situazione analoga è già accaduta non molto tempo fa in un top team, in particolare in HRC. Andrea Dovizioso si è trovato nel 2011 nella scomoda situazione di diventare il terzo incomodo nel rapporto tra Stoner e la Honda. L’italiano fece la voce grossa imponendo il rispetto del contratto e diventando di fatto terzo pilota ufficiale del Team HRC Repsol nel 2011. All’epoca non era possibile dirottare l’italiano in una struttura satellite e si optò per allargare le fila di Honda ufficiali in pista.
La Yamaha non è solita operare in questo modo, ma di fatto il vuoto lasciato dall’abbandono di Tech3 dovrà essere colmato in qualche modo. Il punto è che nessun Team vuole prendere l’impegno di gestire le M1 ben sapendo che dal 2021 questo onere, nonché onore passerebbe alla VR46. Quindi ci sono due anni di potenziale limbo durante i quali c’è il rischio di vedere solo due Yamaha M1 in pista, un’ipotesi che tra l’altro non è per nulla gradita alla Dorna, come specificato da Carmelo Ezpeleta. A questo punto trova spazio una ipotesi alternativa che permetterebbe di accontentare tutte le parti in gioco.
La Tech3, andando a sposare KTM, sta probabilmente sposando anche la Red Bull, per cui la sua collaborazione con Monster Energy sembra destinata al capolinea dopo tanti anni in MotoGP assieme. Nel contempo, alla Yamaha non fa per nulla piacere lasciare un talento come Zarco ai rivali, visto che il francese potrebbe diventare il perfetto erede di Rossi nel team ufficiale. Ecco quindi che prende forma l’ipotesi di cui sopra: mettere in pista una terza M1 ufficiale con i colori di Monster Energy e affidata al francese. La Yamaha ha spesso schierato sotto forma di Wild Card il giapponese Nakasuga, ed ha tutti i mezzi per supportare un’operazione del genere. Il francese sarebbe probabilmente più felice di restare in sella ad una M1 ufficiale, piuttosto che cambiare casacca e rischiare di ricominciare da quasi zero.
In tutto questo, non c’è ancora alcuna firma di Valentino Rossi e in molti sostengono che la questione che ostacola il tutto sia di natura economica ma anche relativa alla durata. Yamaha vuole tenere Rossi per il 2019, con un’opzione per il 2020 e un ingaggio ridotto. Valentino vuole un biennale alle stesse condizioni di oggi per restare un punto di riferimento in MotoGP. Zarco rappresenta il terzo incomodo perfetto: se avendo a disposizione una M1 Factory Spec nel 2019 dovesse battere Rossi con una certa regolarità, questa situazione potrebbe anche convincere Valentino a deporre le armi con un anno di anticipo, lasciando di fatto spazio al francese nel Team ufficiale Yamaha.
Nel mercato attuale, Johann Zarco rappresenta l’uomo su cui puntare e nessuno vuole perderlo. La Ducati si è già tirata indietro da ogni speculazione, con una precisa presa di posizione di Ciabatti. La Yamaha deve elaborare una strategia per trattenere il francese e quella della terza moto Factory sembra al momento l’unica ipotesi percorribile.