dovizioso mugello 2
Proprio come nella commedia americana a cui ho voluto rubare il titolo, la gara del Mugello è stata la rivincita di quei piloti “emarginati” dai media e dalle grandi masse di tifosi perchè meno cool dei loro più “simpatici” e blasonati rivali. Dovizioso, Petrucci, Pasini e Migno, hanno dato vita ad un trittico di gare entusiasmanti all’insegna del Tricolore, nella cornice suggestiva delle colline toscane.
Per Migno è stata la prima vittoria assoluta della sua giovane carriera, per Pasini la prima vittoria in Moto2 dopo 8 anni di digiuno dalla prima posizione del podio e per Andrea Dovizioso la prima vittoria di un pilota italiano, in sella ad una moto italiana sulla pista del Mugello. Per DesmoDovi una vittoria che lo rilancia nella lotta per il Mondiale, arrivata esattamente nel momento in cui i proclami di inizio stagione della Ducati sembravano essersi dissolti nell’aria al contatto con la realtà.
Per favore, non chiamatelo più il pilota operaio. Ieri ha vinto e convinto. Nessun se, nessun ma in questa gara italiana: condizioni meteo perfette, nessun ritiro o caduta degli avversari, nessuna gomma rovinata oltre misura. Nessuna scusa, Andrea Dovizioso ha vinto meritatamente la sua prima gara sull’asciutto da quando è in MotoGP. Questa volta non ha avuto bisogno del nubifragio, come nelle passate occasioni, per dimostrare la sua sensibilità alla guida; una volta superato Maverick Vinales ha imposto il suo ritmo e l’ha mantenuto fino al traguardo.
Ha risposto colpo su colpo agli attacchi portati dal giovane e talentuoso pilota spagnolo, il predestinato alla corona del 2017, senza mai scomporsi. Quello che ha fatto non è da “pilota operaio”, ieri è stato il “Direttore dei lavori” al Mugello incantando sia i suoi sostenitori, sia quelli numerosissimi di un’altro pilota italiano che da anni raduna folle oceaniche caratterizzate dal colore giallo. Oltre a vincere è riuscito a mettere d’accordo tutte le tifoserie…e non è cosa da poco.
E lui, da bravo ragazzo qual è, ha ringraziato. Perchè non sarà più un operaio, ma rimane sempre una persona rispettosa, umile ed educata anche nei momenti in cui l’adrenalina, per l’impresa appena compiuta, è a 1000. E’ veramente in lotta per il mondiale? Dopo la gara di domenica si sarebbe portati a crederci, ma come ha detto lui: «Non serve a nulla vincere, se nella gara successiva si prendono 20 secondi. Quando normalmente prendi 5 secondi, e se va male sei fuori dal podio, allora puoi pensare al mondiale. Prima del Mugello non era così…»
In Ducati devono continua a lavorare per metterlo nelle condizioni migliori per esprimersi.
Ora abbiamo solo il tempo di prender fiato da questa orgia di emozioni, e domenica sarà già tempo per DesmoDovi di riconfermarsi protagonista sulla pista spagnola di Montmelò. Non sarà facile ripetersi, ma come per il film del titolo, può darsi che ci sia un sequel…
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