MotoGP

Nicky Hayden, un ultimo grande gesto d’amore

La famiglia Hayden ha deciso di autorizzare l’espianto e la donazione degli organi di Nicky. Un ultimo atto di amore da parte di persone meravigliose

Il vuoto lasciato dalla perdita di Nicky Hayden non potrà ovviamente essere colmato da niente. Non ci sarà modo di placare quel magone che sta attanagliando il cuore e l’anima di tantissime persone che stanno in queste ore letteralmente inondando il web con migliaia di messaggi, dediche ed ogni tipo di iterazione tutte per Nicky. Appare evidente che l’affetto che negli anni il pilota americano aveva raccolto è enorme, con attestati di infinita stima da parte di chiunque. Ha vinto un titolo MotoGP, ma è probabile che non sia questo che l’ha reso una vera celebrità. Probabilmente ha pesato di più il suo essere anti-divo, la sua semplicità e soprattutto il suo cuore.

Non vogliamo iniziare una dissertazione sull’importanza della donazione degli organi, ma vogliamo solo sottolineare che la decisione presa dalla famiglia di Nicky è perfettamente in linea con tutto ciò che Nicky ha fatto da vivo. Ha sempre dato più che preso, ed ha certamente mostrato un modo pulito di fare sport ad altissimo livello. Appare naturale dunque che la famiglia abbia deciso per la donazione, portando avanti quello che Nicky ha fatto per tutta la vita con il suo modo semplice di affrontare le cose.

Ricordiamo perfettamente il momento in cui Dani Pedrosa lo stese all’Estoril nel 2006 nella penultima gara della stagione. All’epoca di pensò il destino a metterci uno zampino restituendo il maltolto. Perchè se è vero che Hayden ha vinto il mondiale 2006 grazie alla caduta di Rossi a Valencia, è altrettanto vero che senza lo strike di Estoril probabilmente lo avrebbe vinto semplicemente in pista, grazie ad una stagione corsa ad altissimo livello. Hayden in quel momento avrebbe potuto reagire in mille modi diversi, ma si limitò ad urlare come un matto nella via di fuga di Estoril, senza scagliarsi contro un Pedrosa che con quel gesto avrebbe potuto fargli perdere l’occasione della vita. Nicky non era il tipo, probabilmente dopo meno di un’ora la rabbia era anche sbollita.

Una persona così, assolutamente incapace di serbare rancore, è destinato a fare del bene per tutta la vita. Qualche fortunato potrà vivere grazie all’enorme cuore di Nicky e della sua famiglia, e questo ci sembra un lascito che vale più di mille altre cose, di mille altri pensieri o ricordi. Il magone c’è ancora, ma c’è anche la consapevolezza di aver avuto a cuore le sorti di un uomo straordinario, che merita in ogni singolo istante tutto l’affetto che il mondo gli sta dedicando. Grazie per l’ultima lezione, Nicky.

Marco Caregnato

Nel 1984, da bambino, ho avuto il mio primo contatto con una moto. Mi sono ustionato la mano! Non ho più smesso di amarle...

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