Formula 1
Nico Rosberg, la voglia di essere primo
Continua lo speciale Una poltrona per quattro dedicato ai candidati al mondiale 2016 di Formula 1. Ora è il turno di Nico Rosberg, che quest’anno punta al salto di qualità
Quando si parla di Nico Rosberg probabilmente il pensiero comune è che non si tratti di pilota nato con un talento naturale all’altezza di quello dei migliori della sua generazione. Il tedesco, figlio d’arte di papà Keke, campione del mondo 1982, è considerato uno di quelli che sopperisce a questa mancanza con il lavoro, l’applicazione, la tecnica. Che non è poco, considerando che con il suo approccio si è dimostrato in più occasioni un pilota veloce, soprattutto sul giro singolo ed è riuscito a battere quasi tutti i suoi compagni di squadra, compreso quel Michael Schumacher nella sua seconda carriera in Formula 1.
Il tedesco non ha avuto la fortuna di esordire in Formula 1 con un top team che gli permettesse di lottare da subito per posizioni di rilievo, anzi, la sua gavetta a centro gruppo è stata parecchio lunga e lo ha visto attendere parecchie stagioni prima di ottenere delle vere soddisfazioni. Nico Rosberg arriva in Formula 1 con grandi ambizioni nel 2006, dopo aver vinto la prima edizione del campionato GP2. Ingaggiato dalla Williams, in coppia con Mark Webber, il tedesco arriva in un momento poco positivo per il team di Grove, in declino rispetto ai fasti del passato, ma esordisce molto bene in Bahrein andando subito a punti e chiudendo settimo. Per il resto la sua prima annata è costellata da ritiri per problemi tecnici e da qualche errore e Nico Rosberg termina il mondiale in diciassettesima posizione. L’anno successivo le cose non cambiano e mentre il suo amico Hamilton al debutto è già in lotta per il titolo, lui è ancora costretto a battersi per le posizioni di rincalzo, ottenendo però molti più arrivi a punti rispetto alla stagione precedente.
Nel 2008 arriva il primo risultato importante. È ormai la sua terza stagione con la Williams e nella gara inaugurale a Melbourne Nico Rosberg conquista il suo primo podio in carriera, occupandone l’ultimo gradino. La stagione però non prosegue allo stesso modo e Nico deve ancora accontentarsi di lottare a centro gruppo. A Singapore arriva la grande occasione di tornare sul podio, e il tedesco chiude in seconda posizione la gara condizionata dal famoso Crash Gate che ha coinvolto i piloti della Renault.
Nel 2009, quarto ed ultimo anno per lui con il team di Grove. La Williams migliora ma non ha comunque alcuna speranza di vittoria e Nico Rosberg completa quella che fino a quel momento è la sua migliore stagione in Formula 1, pur non riuscendo a salire sul podio. A fine stagione il tedesco decide di lasciare la Williams per accasarsi alla Mercedes, appena rientrata nel circus con un proprio team. Ma nel 2010 le luci dei riflettori sono tutte per il ben più blasonato compagno di squadra, Michael Schumacher, che dopo tre anni di stop decide clamorosamente di tornare alle gare alla all’età di 41 anni. Eppure nel confronto in pista tra i due è Nico Rosberg ad avere la meglio, battendo il compagno in molte occasioni e chiudendo ben più avanti in classifica. La Mercedes però non si dimostra all’altezza dei migliori, soprattutto a causa di un eccessivo consumo delle gomme posteriori e Nico Rosberg ottiene come migliori risultati tre arrivi sul gradino più basso del podio.
L’anno seguente la situazione resta la medesima, con una Mercedes ancor meno competitiva che risulta essere nella migliore delle ipotesi la quarta forza in pista dietro Red Bull, Ferrari e la cliente McLaren, alla quale la casa di Stoccarda fornisce i propulsori. Nessun podio per il tedesco che chiude la stagione al settimo posto della classifica. Nel 2012 la Mercedes migliora leggermente le proprie prestazioni, ma in gara continua ad accusare i soliti cronici problemi di gomme. Nel Gran Premio di Cina, però, arriva la priva vera affermazione nella carriera di Rosberg, che a Shangai conquista la pole position con il compagno di squadra che completa a prima fila. La domenica le due frecce d’argento scattano bene e mantengono le prime due posizioni, ma Schumacher è costretto quasi subito al ritiro. Nico Rosberg va a vincere ottenendo dopo sette stagioni il suo primo successo in carriera. Nel resto dell’anno però non arrivano grandi soddisfazioni, ad eccezione del secondo posto ottenuto a Monaco che resta l’unico altro risultato degno di nota.
Nel 2013, dopo il definitivo ritiro di Schumacher, arriva in squadra l’amico Lewis Hamilton, che dimostra subito di essere un osso duro da battere. Nico Rosberg riesce comunque ad ottenere due vittorie nel corso dell’anno contro l’unica ottenuta dal compagno, ma chiude il mondiale alle spalle dell’inglese. E’ solo l’inizio di un acceso duello tra i due.
Una volta arrivato l’atteso cambio regolamentare del 2014, sul quale la Mercedes ha scelto di investire ingenti risorse, i risultati sono stupefacenti. La W06-HYBRID infatti è una vettura dominante che pone Nico Rosberg per la prima volta nelle condizioni di lottare per il titolo iridato. All’esordio in Australia, approfittando anche dei problemi tecnici occorsi a Hamilton, ottiene subito la vittoria. Nei quattro appuntamenti successivi però l’inglese non gli lascia scampo, riuscendo con un poker di vittorie a sopravanzare Nico Rosberg in classifica. I due, in particolare, si rendono protagonisti in Bahrein di uno spettacolare duello a suon di sorpassi. La lotta con il compagno prosegue, Nico Rosberg vince meno corse ma Hamilton incappa in svariati problemi tecnici e così è il tedesco a mantenere la leadership a metà stagione. A Spa arriva il colpo di scena. Nell’ennesima lotta tra i due, dopo essere stato scavalcato alla partenza, Rosberg tenta di passare Hamilton all’esterno, ma colpisce la sua ruota posteriore costringendo l’inglese a tornare ai box e a rientrare in ultima posizione, prima di ritirarsi definitivamente. Il mondiale sembra prendere la direzione di Nico Rosberg e i rapporti tra lui e Lewis Hamilton da quel momento non sono più gli stessi. L’inglese però reagisce portando a casa una serie di vittorie e Rosberg si vede nuovamente scavalcato in testa alla classifica. Nel gran finale, ad Abu Dhabi, Nico Rosberg è ancora in lotta per il titolo, ma oltre a vincere deve sperare che qualcun altro si ponga tra sé e il compagno di squadra. Il weekend inizia bene, con il tedesco che ottiene la pole position, ma la domenica alla partenza Hamilton lo sopravanza e si invola verso la vittoria. Ad un mondiale ormai perso si aggiunge un problema tecnico alla sua vettura, che lo porta a terminare la gara addirittura fuori dalla zona punti.
La stagione 2015, terminata lo scorso novembre, vede Nico Rosberg decisamente più in difficoltà nel duello con Hamilton, con l’inglese che domina il campionato. Rispetto all’anno precedente Nico sembra decisamente meno combattivo e così l’attesa rivincita nei confronti del compagno non arriva. La reazione di Rosberg, seppur tardiva, arriva inaspettatamente dopo la vittoria del mondiale da parte di Hamilton. Il tedesco infatti riesce a battere il rivale nelle ultime gare portando a casa ben tre vittorie consecutive.
Un bel biglietto da visita per la stagione 2016 quello di Nico Rosberg, che se confermerà lo stato di forma visto nel finale dello scorso anno potrà realmente competere per il titolo iridato. Il tedesco, dopo le sfide perse nelle ultime due stagioni, sarà chiamato già da Melbourne a dimostrare di essere in grado di battagliare con il compagno di squadra. Diversamente rischia di assumere all’interno del team il ruolo dell’eterno secondo e di tornare a casa a mani vuote nonostante la vettura dominante messa in pista da Mercedes nelle ultime stagioni, un’occasione più unica che rara nella carriera di un pilota.