Superbike
Superbike, le pagelle di Phillip Island
Ripartito il mondiale di Superbike riprende l’appuntamento con le pagelle pazze!
Johnny Rea 10 – Sono mesi che ripetono tutti che sarà l’uomo da battere e lui si è talmente toccato i gioielli di famiglia da aver bisogno di una sella speciale per correre. Nonostante il bersaglio sulla schiena indichi perfettamente chi è l’uomo da battere in pista (oppure da abbattere!), ha il culo di non avere tra gli avversari Bullseye, il cattivone che fa centro con una freccetta tirando da una Ducati in corsa. C’è anche chi sospetta che abbia un pulsantino magico che fa sgrippare le gomme di Sykes dopo 10 giri. In realtà è semplicemente l’uomo giusto, nel momento giusto sulla moto giusta. JUSTIN Rea.
Michael Van Der Mark 9 – L’anno scorso gli hanno messo in squadra Casey Stoner per la 8 Ore di Suzuka. Nel mondiale al debutto aveva il campione in carica nell’altra metà del box. Quest’anno gli hanno piazzato un ex campione del Mondo MotoGP e Van Der Mark non si scompone neanche un pochino. L’unica cosa che si scompone è la sua CBR Targa Oro ASI che si muove come una biscia per disarcionarlo ogni volta che prende in mano il gas. Controllo da Cowboy! Quanto reggerà questo ritmo prima che il toro lo spari sulla luna e ce lo restituisca in una scatola di Ikea?
Davide Giugliano 8 – Due brutti infortuni farebbero ragionare chiunque in modo diverso. Ed anche Davide ha un approccio più conservativo in pista e capisce di tenerci giusto un pochino alla pellaccia. Per fortuna in gara 2 si ricorda di essere fuggito dal manicomio in cui era ricoverato assieme a Kevin Schwantz e fa un sorpasso su Hayden degno del Noriyuki Haga più fumato della storia. Che tra l’altro era pure lui in camicia di forza, con il 41 sulla schiena. Podio centrato e buoni propositi di arrivare intero a fine campionato che hanno preso il volo per Medjugore.
Nicky Hayden 7,5 – Durante le prove dice che gli piace la moto, anche se sembra di ballare il twist in sella. Gli altri ballerini in pista lo sentono e si incazzano di brutto. In particolare un tizio col 34 sul cupolino, che gli fa un passo di danza all’ultima curva degno del miglior Tony Manero. Caro Nicky, qui non balla nessuno. In compenso se le danno tutti in pista come se non ci fosse un domani. E questo approccio è pure un bel problema durante gara 1 con il nuovo format di gare! Più che il Twist questi ragazzi ballano la Haka. Già che ci sei da quella parti, vola in Nuova Zelanda e vedi di imparare qualcosa.
Chaz Davies 7 – Per le prestazioni, il gallese con la mascella di Ridge prima maniera merita un voto più alto. Ma la svista totale nel tentare di centrare Rea in gara 2 non gliela si può perdonare. Aveva detto di voler cambiare tattica per il finale di gara e mantiene la parola. Peccato che non avesse specificato di volersi sdraiare nel tentativo di abbattere Justin. Come minimo gli avrebbero omaggiato un fragoroso applauso tutti gli altri piloti in pista!
Sylvain Guintoli 6 – Il francese con la faccia da bravo ragazzo continua ad essere un cavallo sicuro su cui puntare. Con la sua costanza e la sua innata capacità di tenersi lontano dai casini, arriva sempre a fine campionato tra i primi 3 o 4. Il più sano di mente in un gruppone di pazzi maniaci emerge per la sua concretezza. Davvero sprecato in SBK, un talento del genere dovrebbe correre nell’Endurance. Qui se non ti hanno diagnosticato anche solo un minimo disturbo della personalità non ti metterai mai in mostra. Giusto Sykes poteva perdere un mondiale contro di lui.
Tom Sykes 5 – Ha pure la faccia tosta di dire che è contento, perché è andata meglio dell’anno scorso. Inizia a diventare l’ombra di se stesso, continuando a prendere legnate sui denti da Rea ogni volta che la gara arriva nella seconda metà. La soluzione ci sarebbe ma la Dorna non ha accettato di abbonargli i primi 10 giri di ogni gara se fa sempre la pole. Avrà visto troppe volte Forrest Gump, e probabilmente si è innamorato della Bubba Gamp Corporation. Affinità gamberesche.
Alex Lowes 4 – Venerdì sera va a farsi una seratona con il fratello Sam. Dopo una notte degna di Alan, Stue e Phil, il gemello Sam non riesce a rianimarlo e soprattutto non può portarlo in griglia con quel tatuaggio osceno sulla faccia. Decide di prendere casco e tuta del fratello e presentarsi in pista. Talento c’è n’è, ma pure lui s’era divertito parecchio! Disastro in casa Lowes.
Kawasaki 9 – Ora basta prendere un compagno di team che si limiti a farsi battere piuttosto che farsi umiliare e comprare i pop corn. Per ravvivare il mondiale dovrebbero intenerirsi e far girare Johnny Rea con le rotelle. Probabilmente vincerebbe lo stesso, ma sai che scintille mentre piega!
Ducati 8 – La moto è veloce e sempre più a punto. Ma si vede che manca ancora qualcosa. Che siano i due cilindri in meno alle altre moto? Si parla del progetto V4, ed anche i peggiori Talebani Ducatisti potrebbero accettarlo se significa tornare a vincere in SBK piuttosto che prenderle costantemente dai giapponesi. Appuntamento al WDW dove i ducatisti di tutto il mondo si riuniranno per decidere. Barbetta è avvisato.
Honda 8 – C’è sempre da diffidare di quella gabbia di matti che è la HRC. Sembra che abbiano preso un ingegnere italiano per mettere a posto la centralina. Evidentemente sanno bene anche in Giappone che quando si tratta di truccare qualcosa noi siamo i leader incontrastati. L’ingegnere ha portato novità importanti. Soprattutto il Lambrusco è stato apprezzatissimo dopo anni di Sakè da discount.
Yamaha 7 – Dai, sono stati bravissimi. Ci hanno fatto bere la storia della R1 uguale alla M1 mentre in realtà hanno dato a Guintoli e Lowes una R6 di quelle tenute assieme col nastro americano per girare alla domenica con gli amici. La moto vera la stanno ancora finendo. Oppure no?
Menzioni Speciali
Aprilia 10 – Un grazie sincero allo psicologo che ha convinto i vertici della Casa di Noale che continuare nella spirale di autodistruzione non li porterà a nulla. Barbetta se n’è andato ed è inutile postare cuoricini su Facebook. Hanno un purosangue in scuderia come Lorenzo Savadori e la RSV4 sarà competitiva pure tra 4 anni senza sviluppo. Anche Alex De Angelis ci farà divertire presto e alla fine i vertici di cui sopra potranno cambiare la situazione sentimentale. Falling in love.
Giovanni Di Pillo e Federico Toti 10 – Con somma strategia, il Di Pillo nazionale è consapevole di non avere alcuna chance di svegliarsi in tempo per la gara e con abile mossa decide di passare la serata in discoteca per arrivare in studio direttamente senza passare per il letto. Meno male che è stato intercettato da Federico Toti mentre leggermente confuso cercava di sfondare le porte di Radio Maria per entrare a fare la telecronaca SBK. Ci mancava solo la scomunica.