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Phillip Island 2004, Rossi campione con la M1

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Il circuito di Phillip Island è un tracciato incredibilmente tecnico, che premia in maniera netta il talento del pilota. Su questa pista Valentino Rossi ha messo la ciliegina sulla torta alla stagione 2004, con una vittoria memorabile e la conquista del primo mondiale con l’amatissima M1

Matto, sconsiderato, arrogante: questi sono solo alcuni tra gli aggettivi più gentili che in tanti utilizzarono nel definire Valentino Rossi quando il campione di Tavullia annunciò la propria volontà di abbandonare l’armata Honda per passare alla Yamaha, che proprio in quel 2003 aveva corso una delle peggiori stagioni della sua gloriosa storia nel motomondiale. La M1 a quell’epoca era una moto difficile, che nessuno riusciva a portare al limite e che aveva reso inerme anche un Barros in piena forma all’epoca, capace di raccogliere solo un podio in una stagione ricca di cadute, infortuni, problemi tecnici e pochissime gioie in pista. Proprio il brasiliano Alex ereditò nel 2004 la desideratissima RC211V che Valentino Rossi aveva condotto sul tetto del mondo nei due anni precedenti. Il campione italiano era stanco di non sentirsi riconoscere il proprio valore, che veniva troppo spesso messo in discussione. Cercò nuove sfide andando dal brutto anatroccolo presente in griglia, la Yamaha, per renderla un bellissimo cigno.

La stagione 2004 resterà per sempre negli annali come una delle più grandi della storia del motociclismo. Valentino e la sua squadra riuscirono a mettere a punto perfettamente la M1 e il primo confronto con Max Biaggi a Welcom fu la prima perla di un campionato ricco di soddisfazioni enormi per la nuova coppia Yamaha-Rossi. Sette vittorie di tappa e nove podi complessivi erano il biglietto da visita con cui Il Dottore si presentò all’ingresso del circuito di Phillip Island il 17 Ottobre del 2004. Fu proprio sul circuito dell’Isola di Filippo che la squadra Yamaha portò avanti lo sviluppo della moto alternando qualche puntata a Sepang a lunghi test sui saliscendi del tracciato australiano. Ed i primi sorrisi vennero a Valentino proprio durante questi test, che dimostravano quanto anche la M1 fosse una buona moto il cui sviluppo andasse solo ben indirizzato. Trovate le coordinate per mettere a punto la bellissima M1 vestita di blue Yamaha, Valentino riuscì a concentrarsi solo sul portare al limite la belva di Iwata, mettendo in fila tutti gli avversari gara dopo gara.

Nel gran premio australiano a Valentino sarebbe bastato un secondo posto per conquistare matematicamente un titolo mondiale che i bookmakers pagavano oro prima dei test invernali. Unico potenziale rivale è Gibernau. Ma il secondo nickname di Rossi è diventato “Il Cannibale” e non ha nessuna intenzione di regalare nulla agli avversari. Soprattutto a Sete Gibernau, con cui i rapporti si sono definitivamente rovinati dopo la storia della penalizzazione in griglia subita da Valentino in Qatar proprio grazie alle rimostranze del Team Gresini per cui corre lo spagnolo. Le qualifiche vedono l’odiato rivale primeggiare con la sua Honda e battere proprio Valentino e un ottimo Capirossi, che nel finale di stagione sta cercando di raddrizzare un 2004 non esaltante per la Ducati, dopo le scintille della stagione di debutto.

A fare la voce grossa ci pensa anche Troy Bayliss sull’altra Desmosedici ufficiale in pista, che nel GP di casa vuole assolutamente offrire una grande performance ai tifosi australiani e nelle prime battute da filo da torcere a Valentino. Ma Rossi ha nel mirino Sete Gibernau e la sua Honda, che nel frattempo sta cercando di creare un primo strappo in testa alla gara. Il Dottore ci mette poco a liberarsi del duo Ducati, per mettersi alla caccia dello spagnolo e dargli battaglia. I due rivali allungano sul gruppo, che nel frattempo vede emergere un Barros finalmente a proprio agio ma troppo distanziato dal duo di testa. Valentino potrebbe essere già campione anche con un comodo secondo posto alle spalle dello spagnolo, risultato che potrebbe mettere in cassaforte senza rischiare. Ma Rossi è Rossi: il rischio per lui fa parte del gioco in maniera integrante.

Le scaramucce vanno avanti per molto giri, con i due piloti che si punzecchiano a vicenda varie volte, ma quando mancano cinque giri alla bandiera a scacchi inizia il duello vero. Rossi affonda sul rivale varie volte, ma lo spagnolo non molla neanche un centimetro ed è determinato a vendere carissima la pelle. Il titolo è perso ma l’onore si può ancora salvare battendo in pista Valentino e la sua M1. I due guidano al limite, passandosi varie volte e quando inizia l’ultimo giro è Gibernau a passare in testa alla gara. Valentino per passarlo entra fortissimo in una curva velocissima che anni dopo avrebbe preso il nome di “Stoner” per onorare il pilota che più di tutti ha incantato nel percorrerla. Alla staccata del tornantino seguente, la moto si scompone e Rossi è costretto ad allargare, lasciando una porta aperta al rivale che non fa troppi complimenti e riprende la testa della gara.

Sete è stato bravissimo a centrare l’occasione giusta e i punti per passare sono quasi finiti. Ci sarebbe solo un tornantino a destra in discesa, a cui si arriva dopo uno scollinamento deciso durante il quale la pista sparisce sotto la moto e dalla visuale dei piloti. Una curva da cuore in gola insomma, di quelle perfette per il matto, sconsiderato ed arrogante di cui sopra. Valentino inventa letteralmente una traiettoria perfetta, incrociando la sua linea e quella dello spagnolo in modo da trovarsi con il vantaggio dell’interno all’ingresso del tornantino, in cui gli basta chiudere ogni spiraglio alla replica dello spagnolo.

La vittoria è sua e il mondiale è vinto. Sono in tanti ad essere sicuri di aver assistito ad uno spettacolo incredibile. Valentino sottolinea la cosa, indossando una maglia celebrativa che riporta esattamente questa scritta a caratteri cubitali: Che Spettacolo. Come non essere d’accordo dopo aver assistito alla stagione fantastica di Valentino in sella ad un brutto anatroccolo che ha reso cigno? La vittoria di Phillip Island è stata la ciliegina sulla torta di una stagione epica. Giusto definirla spettacolare.

Phillip Island GP 2004 – Rossi vs Gibernau Battle [VIDEO]

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