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Pole di Marquez, GP a Austin in solitaria?

In Texas qualche scroscio di pioggia durante la giornata aveva illuso che si potessero rimescolare le carte in vista del dominio annunciato da parte del Cabroncito. Ma anche il sole è dalla su parte e un Lorenzo perfetto non è riuscito a batterlo

Durante il commento di ieri alle qualifiche della MotoGP, Guido Meda ha espresso un’opinione che sembra più condivisibile minuto dopo minuto: “Osservando Marquez guidare qui ad Austin, sembra che il tracciato sia stato disegnato apposta per lui”. Come dissentire di fronte a quella che sembra una delle verità più assolute del paddock del mondiale.

Da quando Marquez corre in MotoGP ha dominato 22 delle 24 sessioni totali a cui ha partecipato, dimostrando ogni volta che è sceso in pista una superiorità semplicemente imbarazzante nei confronti di tutti gli avversari. Questa superiorità sembra non essere minimamente intaccata da variabili esterne. La RCV può essere a posto o meno e gli altri piloti Honda possono trovarsi vicini o lontani in griglia. Ma la certezza incrollabile resta che Marquez è lì davanti a tutti.

Il diretto interessato ha detto che questa nuova evoluzione di motore gli permette una guida più Yamaha Style, anche se per tutti gli osservatori la guida dello spagnolo resta assolutamente l’inconfondibile Marquez Style. Il feeling con la Michelin è evidentemente aumentato, e tutti i problemi dell’inverno sembrano magicamente scomparsi.

Anche la seconda fila di Cal Crutchlow, autore del quinto tempo ieri, sembrano mostrare una Honda finalmente in sintonia con le gomme francesi e l’elettronica versione 2016. Alle spalle del leader di classifica hanno piazzato due autentiche zampate Jorge Lorenzo e Valentino Rossi, che completano la prima fila ma sembrano destinati ad una lotta in casa, piuttosto che al tentativo di attaccare Marquez per la vittoria. I tempi ottenuti dai due alfieri Yamaha sono stati frutto del classico giro a vena chiusa, mentre sul passo lo spagnolo della Honda sembra decisamente più a posto ed in grado di rifilare distacchi anche pesanti ai rivali.

Ci si aspettava forse di più dalle Ducati ma Dovizioso, sesto in griglia, è stato vittima di un weekend piuttosto travagliato con le moto, che hanno avuto vari piccoli problemi tenendolo spesso fermo ai box. Mentre Iannone, che aveva strappato il quarto tempo, è costretto a partire settimo a causa della penalità di tre posizione in griglia subita per l’attacco ormai celebre dell’ultima curva di Rio Hondo proprio ai danni del compagno di team.

Quarto in griglia è risalito la promessa ormai mantenuta della Suzuki, quel Maverick Vinàles di cui si parla ogni giorno di più come compagno di squadra di Valentino Rossi in Yamaha nel 2017. La posizione in classifica dovrebbe far sorridere, ma il distacco di più di un secondo dalla vetta restituisce le dimensioni del dominio di cui si è reso protagonista Marquez nei confronti di chiunque in pista ieri.

Il GP di Austin si disputerà alle 21 orario italiano e purtroppo mancherà all’appello Jack Miller. L’australiano ha rimediato una frattura del piede nella ricaduta dopo un violento high side di cui si è reso protagonista ieri in pista. E’ un vero peccato perché il pilota sembra sempre più in sintonia con la moto e dopo il brutto infortunio di quest’inverno sembrava finalmente in grado di lottare e mettere in mostra tutto il talento su cui la stessa Honda ha puntato moltissimo nel 2015 portandolo in MotoGP.

Se la pioggia dovesse fare capolino sul tracciato, ci sono possibilità molto forti che la lotta per la vittoria si allarghi anche a piloti che non si chiamino Marc Marquez e non portino in pista una RCV. Ma se dovesse splendere il sole, sembra palese che per gli avversari del Cabroncito l’obiettivo massimo sia il secondo gradino del podio. Sul primo c’è un’ipoteca inattaccabile.

Griglia di partenza MotoGP Austin 2016

Marco Caregnato

Nel 1984, da bambino, ho avuto il mio primo contatto con una moto. Mi sono ustionato la mano! Non ho più smesso di amarle...

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