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Project 1408: una nuova Dream Bike
Il Ducatista Integralista conosce bene i sogni a due ruote. Dalla Desmosedici alla 1199 Superleggera, Ducati ha sempre regalato dei veri sogni a due ruote. Ora tocca alla Project 1408
Se provate ad interrogare wikipedia sulla definizione di sogno, ecco che troverete questa descrizione: “A livello scientifico i sogni sono il risultato di un prezioso lavoro che la psiche compie nelle le ore notturne, in questo ambito il nostro cervello rielabora elementi, situazioni e avvenimenti di profondo significato educativo per suggerirci scelte, comportamenti e decisioni corrette che altrimenti non riusciremmo ad assumere. In neuropsichiatria la scienza interpretativa dei sogni è in piena evoluzione, spesso alcuni sogni vengono considerati come elemento utile in fase diagnostica e di analisi. Secondo la teoria di Sigmund Freud, i nostri desideri più inconsci e non accessibili al nostro io, nel corso del sonno notturno, rafforzano i loro effetti ed hanno l’occasione di emergere sotto forma di immagini e situazioni oniriche”
E poi ci sogni i sogni a due ruote. Solitamente sono prodotti in tiratura limitata e hanno un prezzo accessibile a pochi fortunati benestanti, e proprio per quel motivo diventano sogni. Tuttavia un prezzo elevato da solo non basta ad alimentare la Passione. Un mezzo meccanico deve essere in grado di trasmettere emozioni grazie alla sua componentistica, alle sue prestazioni o a soluzioni tecniche inusuali.
Quando ero adolescente, la moto dei sogni per antonomasia era la Honda NR 750. La New Road o New Racing all’epoca, con i suoi pistoni ovali, le 32 valvole e il prezzo fissato a 100.000.000 di lire incarnava perfettamente la filosofia da Dream Bike. Con i passare degli anni si sono susseguite tante varianti racing dei modelli impiegati in WSBK, modelli supersportivi che ogni motociclista vorrebbe possedere o almeno guidare una volta nella vita. Ma non a tutti i modelli è stato concesso di raggiungere lo status di Dream Bike nell’immaginario collettivo.
La Ducati Desmosedici RR è stata una di queste moto da sogno, la prima vera replica stradale di una Motogp. Una moto che incuteva e incute ancora oggi rispetto solo a guardarla. Dotata di un rombo selvaggio, devastante, generato dal suo quattro cilindri a V Desmo, che da solo vale il salatissimo prezzo del biglietto. Ma i sogni bagnati degli appassionati ducatisti non finiscono qui, a distanza di qualche anno, sempre la Casa di Borgo Panigale sforna la 1199 Superleggera. 60.000 euro di pura leggerezza (155Kg) e potenza (200cv), un concentrato di materiali nobili per appagare la guida e gli occhi di chi la osserva.
Honda dal canto suo, ha rilanciato con un’altra proposta shock: la RC 213V-S, la versione stradale della moto impiegata da Marc Marquez in Motogp. Moto da sogno con alcuni “ma”. Venduta al prezzo esorbitante di 193.000 euro in Italia, con una cavalleria relativamente scarsa (in configurazione street legal 159cv) per gli standard odierni, solo con lo Sport Kit acquisiva più appeal. Ma l’ulteriore esborso monetario richiesto per liberare i cavalli portava il conto finale a 205.000 euro per 215cv. Un rapporto prezzo/cavalli pari a quasi 1000 a 1.
Nel 2015 Kawasaki gioca al rilancio nel settore Dream Bike e punta sul motore sovralimentato della sua H2R, per stupire il mondo con prestazioni entusiasmanti. La verdona, forte della mostruosa potenza di 310 cv e dotata di una velocità sorprendente (ha raggiunto i 400 Km/h guidata Kenan Sufuoglu), è di fatto una moto da “sparo” più che una vera e propria Superbike. Per accaparrarsi la sintesi della potenza occorreva sborsare 53.000 euro. Un vero affare rispetto alle altre protagoniste di questo segmento.
Ed in fine, dopo alcune settimane di marketing furbesco, Ducati ha finalmente svelato la sua nuova creatura. L’arma da pista definitiva, il più potente bicilindrico da strada mai costruito: il Project 1408, ovvero la Panigale 1299 Superleggera. Per entrare in possesso della Superbike replica più leggera (150Kg con Kit) e performante (221cv con Kit) di sempre occorrono 80.000 euro. Prezzo necessario per entrare in possesso di una vera e propria scultura moderna, un trionfo di leghe leggere e fibra di carbonio, un vero diamante su due ruote.
@DUCATI PRESSA questo punto sorge spontanea una domanda: ma servono veramente queste Dream Bike? Qualcuno potrà ritenerle inutili, uno spreco di soldi. Per le Case sono un vanto, la massima espressione della loro tecnologia e bravura. Per i collezionisti che se le possono permettere, sono il Santo Graal del motociclismo, qualcosa di irrinunciabile. Non è raro infatti che queste moto vengano vendute tutte prima ancora che sia stato prodotto il primo esemplare.
Per tutti gli altri, me compreso, non rimane che sognarle. D’altronde sono Moto da Sogno.