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Superbike

Rea contro tutti a Laguna Seca

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Riflettori accesi sulla Superbike che sbarca a Monterey in California. Chi sarà il Mostro della Laguna?

Il nono round del Mondiale 2015 WSBK dovrebbe definitivamente consegnare a Johnny Rea il titolo di Campione del Mondo. Con 133 punti da recuperare e 250 ancora da assegnare nelle restanti 10 manches, la matematica non condanna ancora le speranze di Tom Sykes e neanche quelle di Leon Haslam e Chaz Davies. Ma pensare di recuperare punti a Rea e alla verdona di Akashi sembra davvero un’impresa difficile per i suoi avversari. Tante volte in passato il britannico aveva mostrato talento e classe cristallina e tutti erano convinti che la Honda avrebbe premiato i suoi sforzi e la sua devozione alla causa CBR 1000 e Ten Kate. Ma il tanto agognato premio, vale a dire una promozione in MotoGP, è arrivato per Rea solo sotto forma di una sostituzione dell’infortunato Stoner nel 2012, senza peraltro sfigurare. In sella ad una moto maggiormente competitiva, probabilmente Johnny avrebbe mostrato già in passato il suo valore. Forse sarebbe bastato confrontare i suoi risultati con quelli dei rispettivi Team Mate per capire fino in fondo quale fosse il reale valore del britannico. A Rea è bastato salire su una moto di ultima generazione per iniziare letteralmente a dominare, collezionando vittorie a raffica e diventando padrone indiscusso della SBK. Laguna Seca è un circuito che gli piace, e l’anno scorso ha colto uno spettacolare podio in gara due lottando contro le Aprilia RSV4 in formissima in terra americana ed un Sykes assolutamente in palla.

Proprio il suo attuale compagno di squadra Tom Sykes, a Laguna Seca ha raccolto tre arrivi a podio negli ultimi due anni con due successi ed un terzo posto, mostrando di gradire particolarmente il tracciato californiano. Il round americano potrebbe confermare la ripresa del britannico, che ad inizio stagione ha pesantemente patito l’impatto con il nuovo Team Mate, al punto da restare annichilito dalle performance di Rea. Negli ultimi GP Sykes ha iniziato a competere ai livelli a cui ci aveva abituati, tornando ad essere velocissimo in qualifica ed un osso duro in gara. Probabilmente le voci di mercato che lo vedono pronto a lasciare Akashi, saranno di ulteriore stimolo per ottenere qualche risultato di rilievo e vendersi bene sul mercato.

Le uniche moto in grado di impensierire le Kawasaki sono probabilmente le rosse bolognesi affidate a Giugliano e Davies. Un circuito così fluido, che non vede ripartenze da fermi e che premia la percorrenza dovrebbe permettere alla Ducati di ottenere degli ottimi risultati. L’anno scorso non è stato raggiunto alcun risultato di rilievo, ma Giugliano si era mostrato velocissimo durante tutti i turni di prove e qualifiche, salvo poi non riuscire a concretizzare in gara a causa del consumo eccessivo di gomma da parte della Panigale. Quest’anno sembra che la ciclistica delle Ducati abbia cambiato dieta e le gomme non vengono mangiate in cinque giri. Davies ha avuto un’esperienza in AMA prima di tornare in Europa e conosce bene il tracciato e le insidie del Cavatappi. Ad aggiungere un tocco di magia all’esperienza americana di Davide Giugliano, ci sarà la presenza di Kevin Schwantz. Kevin non ha assolutamente lasciato il proprio ruolo di uomo immagine per la Suzuki, ma quel pilota romano che adesso guida la Panigale da piccolo aveva un solo idolo ed era proprio il fuoriclasse americano. Il numero 34 sulla moto di Giugliano è proprio in onore di Schwantz. A Laguna Seca, il romano correrà con un casco celebrativo disegnato in onore del grande Kevin e siamo certi che terrà particolarmente a non sfigurare davanti al proprio mito.

L’Aprilia in edizione 2014 aveva mostrato un grandissimo feeling con il tracciato statunitense, tanto da regalare una doppietta in gara 1, con affermazione di Melandri su Guintoli, ed un podio sulla piazza d’onore per il francese in gara 2. La spinta che ha dato Biaggi a Misano ai due ufficiali Torres ed Haslam non dovrebbe essere esaurita e i due alfieri di Noale saranno ipermotivati a mostrare di meritare lo status di piloti factory anche per il 2016. L’attenzione in casa Aprilia è tutta per il rientro di Max a Sepang, nel prossimo round della SBK. Ma i due titolari non hanno gradito di vedere un Biaggi così competitivo nel round italiano e daranno il massimo per mostrare il proprio valore ristabilendo le distanze con il più veloce pensionato della storia recente della SBK.

In casa Honda ormai si lotta per posizioni di media classifica. Il francese Guintoli, Campione del Mondo in carica, non riesce a costruire alcun feeling con la CBR preparata da Ten Kate e si sta offrendo sul mercato alla ricerca di una soluzione più competitiva per il futuro. La Honda non ha in programma l’introduzione di una nuova ammiraglia supersportiva per il 2016, quindi il livello del Team è destinato a restare quello attuale, se non addirittura a scendere in futuro. La Pata si sta allontanando e solo un contratto blindato tratterrà l’olandese Van Der Mark. Il giovane e talentuoso Mark dopo il round americano, volerà a Suzuka per difendere per la terza volta i colori HRC e dividerà la moto con un certo Casey Stoner. Speriamo che Mark non sprechi parte della propria carriera parcheggiato in SBK dalla Honda, in attesa che si liberi qualche RCV su cui approdare in MotoGP. Attualmente l’olandese è uno dei più promettenti piloti presenti in SBK e sarebbe un bene per il campionato vederlo su una moto all’altezza del suo talento.

La Suzuki continuerà a Laguna Seca la propria lotta nel tentativo di far collaborare la nuova elettronica con la GSX-R. Ma sembra che i due componenti non vadano per nulla d’accordo e la strada per ritrovare la competitività appare lunga. Paul Denning, titolare del Team, si augura che la Suzuki presenti una nuova Gixxer nei saloni autunnali, che possa restituire le moto di Hamamatsu alle posizioni che le competono. Nel frattempo si è letto in giro anche di un possibile accostamento alla Yamaha in ottica 2016, per seguire il debutto della R1M in SBK. Il Team di Denning ha in passato portato la Suzuki MotoGP ad un buon livello di competitività, affidando nell’ultima stagione prima del ritiro una GSV-R molto veloce al debuttante Bautista. Denning ha sempre sostenuto che un pilota veloce ed esperto in sella a quella moto, avrebbe raggiunto risultati tali da far desistere dall’idea di ritiro i giapponesi.

Anche a Schiranna nutrono aspettative importanti ed hanno necessità di un veloce riscatto se vogliono trattenere Leon Camier per l’anno prossimo. La MV sta procedendo su una strada lunga e tortuosa, tentando di rendere competitiva la F4 in SBK, così com’è riuscita a fare con la F3 in Supersport. Tante rotture in pista ed un feeling difficile da trovare non hanno permesso al veloce Leon di confermare alcuni ottimi sprazzi mostrati ad inizio anno.

Il round americano ha dunque tantissimi spunti che lo rendono interessante e l’assoluto protagonista del weekend sarà lo spettacolare tracciato californiano. Tutte le gare SBK disputate qui sono state fantastiche e siamo certi che l’edizione 2015 manterrà questa tradizione, confermando lo straordinario feeling tra le derivate di serie ed il mitico Corkscrew. Il candidato n°1 a diventare il Mostro della Laguna sembra un inglese con la faccia da eterno ragazzino e tanta voglia di riscattarsi da una serie di stagioni non proprio positive, che tra l’altro guida una moto mostruosamente verde.

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