MotoGP
MotoGP, il ritiro di Valentino Rossi è collegato al contratto Sky per i diritti TV?
Sky detiene i diritti televisivi per trasmettere la MotoGP fino al termine del 2018 ma cosa accadrà quando si ritirerà Valentino Rossi, principale artefice dell’audience in tv?
I destini di Sky MotoGP e Valentino Rossi sono molto legati. E’ innegabile che il pilota rappresenti il valore aggiunto per il mondiale MotoGP, quell’asset indispensabile per rendere il prodotto davvero appetibile. Come in ogni attività di intrattenimento, se manca il vero protagonista dello show, manca qualcosa. Valentino Rossi è l’uomo che ha allargato i confini del motociclismo, facendo avvicinare a questo sport folle di appassionati. I puristi si lamentano che questo ha generato anche il fenomeno del tifo da stadio, una cosa che con il motociclismo duro e puro non ha molto in comune. Ma Valentino Rossi ha avuto anche il grandissimo merito di elevare l’intero “sistema MotoGP” a livelli impossibili da toccare senza un fenomeno come lui in pista e soprattutto fuori dalla pista.
Valentino Rossi buca lo schermo: ha una immagine che piace a tutti e qualsiasi azienda pagherebbe oro per vedere il proprio marchio associato all’immagine del pilota. In una recente statistica è risultato essere anche lo sportivo più amato dai bambini in Italia. La sua notorietà aiuta anche quelli che non sono i suoi sponsor diretti e aiuta tutto il paddock del motomondiale. Gli altri piloti lo sanno perfettamente e anche la Dorna lo sa bene. Quando Dorna vende i diritti TV della MotoGP, lo fa offrendo 3 classi combattute, uno spettacolo splendido e soprattutto il pathos offerto dalla presenza di questo autentico mito delle due ruote in pista. Riuscirà a vincere il decimo titolo? Terrà testa ai giovani spagnoli emergenti? Quando deciderà di ritirarsi?
Sono tutti quesiti che tengono milioni di appassionati col volto incollato alla tv ogni volta che si corre, e su quella tv, oltre a scorrere le immagini di Valentino Rossi in moto, ci sono le immagini di tutti gli altri piloti. Dalla Moto3 alla Moto2, passando per la Ducati, per il giovane emergente o anche per la gara dei Di.Di. di Le Mans. In pista poi ci sono tutti gli ospiti delle migliaia di sponsor di team piccoli e grandi, che spesso sono totalmente disinteressati alle imprese della squadra di cui sono stati invitati ed a cui versano laute sponsorizzazioni, inseguendo Valentino Rossi per il paddock. La presenza di Valentino in pista garantisce visibilità a tutto il sistema, e chi compra i diritti per trasmettere in TV la MotoGP, lo sa benissimo.
Per uno strano disegno del destino, il contratto di Dorna con SKY scade alla fine del 2018, ovvero esattamente nella stagione in cui termina il contratto tra Valentino Rossi e la Yamaha. Non sono state prese decisioni, non si ha ancora certezza riguardo il futuro di Rossi. Il pilota ha affermato a più riprese che se riuscirà a confermarsi competitivo, continuerà anche oltre il 2018. Ma se dovesse decidere diversamente, cosa accadrà all’accordo tra Sky e Dorna? Per fare un paragone, si potrebbe pensare a quanto accaduto alla F1 con la perdita di competitività della Ferrari. Dopo il mondiale targato Ferrari nel 2007 con Raikkonen, la Rossa ha lottato per la vittoria solo con Fernando Alonso, senza mai riuscire ad ottenere un sospiratissimo titolo. Negli anni in cui Ferrari non è stata competitiva, la perdita di audience della F1 è stata costante, e solo con la stagione 2017 e il ritorno di Sebastian Vettel e la Ferrari al top le cose stanno tornando alla “normalità”. Il motivo è semplice: i tifosi vogliono l’idolo, vogliono il mito. Per il motociclismo questo mito è rappresentato da Valentino Rossi esattamente come per la F1 è rappresentato dalla Ferrari. Per uscire dall’ambito dei motori, ricordiamoci cos’è successo ad uno sport come lo sci quando il grande Alberto Tomba si è ritirato: scomparso nell’etere.
Per garantirsi i diritti TV in Italia, Sky versa a Dorna circa 17 milioni di euro l’anno. Questa cifra è ripagata da uno share quando corre la MotoGP che porta a cifre attorno ai sei milioni e mezzo di spettatori unici per GP. Questo numero è però valido quando Valentino Rossi è in pista, perchè quando invece Rossi per un motivo qualsiasi non è in pista, oppure non corre almeno per il podio, il dato crolla di circa il 30%. Per fare un esempio, quando nel GP del Texas 2016 la gara è partita in diretta in chiaro su TV8, si è arrivati a punte di 1,6 milioni, salvo poi precipitare a 1,1 milioni di telespettatori nel momento in cui Valentino Rossi è caduto. Questo significa che almeno un terzo delle persone che stavano guardando la gara, erano davanti alla TV solo ed esclusivamente per vedere Valentino.
Dorna è consapevole di quanto valga l’asset Valentino Rossi per la MotoGP, infatti si sta preparando in tutti i modi la strada per tenerlo a strettissimo contatto con questo mondo anche dopo il suo ritiro. Basta pensare alle sue squadre Moto3 e Moto2, o anche all’apertura di Carmelo Ezpeleta che ha steso un tappeto rosso ad un’eventuale squadra MotoGP del Dottore: «Non ci sono posti in MotoGP, tranne che per Valentino Rossi se dovesse decidere si mettere in pista una sua squadra. Le altre squadre lo sanno, e sono tutte d’accordo». Il compratore in gioco attualmente è Sky e indubbiamente la partita che si giocherà per il rinnovo del contratto con Dorna in vista del biennio 2019-2020 sarà delicata.
Gran parte del prezzo sarà deciso dal fatto che Valentino Rossi resti o meno in sella anche dopo il 2018. E’ possibile che l’emittente di Murdoch offra un prezzo al ribasso nel caso del ritiro di Valentino Rossi. Quanto al ribasso? Facile, del 30% almeno. Il 46% sarebbe troppo.