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Valentino Rossi e Maverick Vinales, il compagno scomodo che fa volare la M1

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La partenza del mondiale è sempre più vicina e per Valentino Rossi il confronto con la velocità istintiva di Maverick Vinales in gara è dietro l’angolo. E’ arrivato l’osso più duro di tutti?

Valentino Rossi ha festeggiato l’anno scorso la ventesima stagione nel paddock dei prototipi. Un’esperienza lunghissima, iniziata con i primi passi in 125 ed andata avanti lungo un percorso di successi che l’hanno portato a diventare il simbolo della MotoGP. Qualche giorno fa, Valentino ha festeggiato il suo compleanno, spegnendo ben 38 candeline. Rossi ha sottolineato più volte di voler continuare a correre in MotoGP fino a che si sentiva abbastanza competitivo per farlo, fino a che si divertiva. Ma cosa significa per un pilota divertirsi? Soprattutto cosa significa per una leggenda della MotoGP come Valentino Rossi divertirsi? Ovviamente un campione che ha vinto così tanto, si diverte solo se corre per vincere, se corre per salire sul podio ogni domenica. E soprattutto si diverte se si sente sempre all’altezza della partita. Qui entra in gioco il compagno di team, il metro di paragone con cui si misura ad ogni week end di gara qualsiasi pilota di qualsiasi paddock. Dai team del CIV, passando per la SBK e facendo capolino in MotoGP. Non c’è differenza, il primo riferimento ed anche il primo avversario è proprio il compagno di team.

Nella sua carriera Valentino si è confrontato con piloti velocissimi nello stesso team, ma anche con compagni più “morbidi”, che accettavano il ruolo di spalla dell’italiano, consapevoli di essere degli ottimi gregari, ma nulla di più. Pensiamo ad Ukawa, oppure al  Nicky Hayden compagno sia in Honda che in Ducati. Ed ovviamente pensiamo a Colin Edwards, il compagno preferito di Valentino. Tra i due c’è sempre stata una grande stima, ed il texano non ha mai nascosto di essere perfettamente consapevole di non poter battere Rossi con la stessa moto. Dopo averlo conosciuto nei test di Suzuka per la 8 Ore del 2000, Edwards capì di non avere alcuna chance in un confronto alla pari.

ROSSI E LORENZO - MOTEGI 2010

@YAMAHA

Il primo vero “mastino” che ha incrociato le ruote nella stessa squadra in MotoGP con Valentino Rossi è stato senza dubbio Jorge Lorenzo. Quando Jorge arrivò in Yamaha, nel 2008, era già palese che sarebbe diventato velocemente un top rider assoluto. Valentino conquistò il titolo 2008 e fu protagonista di una lotta magnifica con Lorenzo nel 2009, vincendo. Subì poi la prima sconfitta in campionato dal proprio compagno di squadra nel 2010, ma in quella stagione fu complice la frattura alla gamba subita al Mugello di una classifica a fine campionato non esaltante. Poi ci furono gli anni bui in Ducati ed il rientro in Yamaha, targato 2013 e sempre in squadra con Jorge. Proprio nel 2013 ci fu la seconda sonora bastonata subita da Jorge Lorenzo. Valentino ha poi dichiarato che all’epoca, appena rientrato in Yamaha, aveva perso l’abitudine per la lotta al podio. Nel 2014 Rossi ha battuto Jorge, prima di arrivare al confronto epico del 2015, risolto nel caos di Valencia. Nel 2016 Rossi si è ripreso lo scettro di primo uomo in classifica Yamaha, con un Lorenzo forse distratto dalla decisione di passare in Ducati per la sua nuova sfida in rosso. In definitiva, il confronto tra Jorge Lorenzo e Valentino Rossi si può considerare un pareggio. Ognuno dei due ha vinto due titoli durante il periodo di convivenza e Rossi ha avuto la meglio in classifica generale quattro volte su sette stagioni di convivenza con lo spagnolo.

Adesso le strade dei due piloti si separano ed è il momento per Valentino di affrontare un altro compagno di team altrettanto scomodo. Maverick Vinales arriva in Yamaha dopo aver dimostrato di essere il miglior talento espresso dalla Moto2 dopo Marc Marquez. La Suzuki ha raccolto la prima vittoria dal rientro in MotoGP grazie allo spagnolo e nei test invernali disputati fino ad oggi, Vinales ha dimostrato di aver trovato un feeling istintivo con la M1.

Quando arrivò Lorenzo in Yamaha, lo spagnolo era un campionissimo della 250, ma un debuttante della classe regina. E Valentino Rossi aveva 9 anni in meno di oggi. Adesso in squadra è arrivato un pilota velocissimo, che ha già dimostrato di saper vincere delle gare in MotoGP e che sembra aver trovato immediatamente il modo di far volare la M1. La stagione 2017 sarà una prova durissima per Valentino, che si trova ad affrontare un nuovo compagno, che sarà estremamente difficile da battere. Nel suo immenso bagaglio di esperienza ha tantissime armi da utilizzare. Forse la velocità assoluta sul giro secco non è più uno dei punti di forza di Rossi, ma l’incredibile esperienza in gara e la perfetta conoscenza della moto potrebbero rivelarsi i punti di forza su cui contare per tenere testa a Vinales. Nel 2008, quando affrontò Lorenzo per la prima volta, era quasi dieci anni più giovane. Ma oggi si può dire che ha altre 9 stagioni di esperienza vissute al top, e che qualche colpo a sorpresa è ancora perfettamente in grado di tirarlo.

In definitiva, farebbero bene i tanti che indicano in Maverick Vinales come lo spauracchio per Valentino Rossi a pensarci molto bene. La partita sarà dura, ma entrambi hanno armi per giocarsela alla pari. Come diceva Ron Dennis parlando del confronto tra Alain Prost ed il brasiliano Ayrton Senna, appena giunto in McLaren: «Se pensiamo alla velocità sul giro secco, tra i due non c’è partita. Senna batterebbe Prost nove volte su dieci a pari condizioni. Ma se guardiamo ad un intero campionato, tra prove, test, messa a punto e strategia, il discorso cambia moltissimo. Prost è un osso durissimo anche per il pilota più veloce al mondo». Crediamo che il paragone sia piuttosto corretto.

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