Superbike
SBK, in Argentina Bautista torna alla vittoria in Gara 1
Il penultimo round del Mondiale Superbike in Argentina ha visto nei primi due giorni un ritorno ai successi di inizio stagione di Alvaro Bautista
In Argentina, Alvaro Bautista si aggiudica da subito i tempi migliori nelle prove libere e la sua quarta Superpole stagionale il sabato. A seguire Van Der Mark e Rea. In seconda fila Razgatlioglu, Lowes e un sorprendente Rinaldi che si è fatto notare per l’eccellente performance su una pista dove non ha mai corso. Ma questo weekend fin dal venerdì ha avuto una costante negativa che merita particolare attenzione: la condizione della pista. La Dorna ha sollecitato gli organizzatori da subito affinché sistemassero le condizioni del tracciato invaso dalla sabbia e asfaltato male. I miglioramenti si sono visti anche dai ben 4 secondi di miglioramento dalle FP3 ma purtroppo, il vento in Gara1 ha riportato la sabbia rendendo la pista scivolosa. I piloti si sono riuniti quindi per decidere la pericolosità del tracciato. Laverty, Melandri, Kiyonari, Cortese, Davies e Camier hanno deciso di non correre. Per fortuna e grazie alle gomme Pirelli che nonostante il caldo e la sabbia si sono dimostrate affidabilissime, Gara 1 non ha visto incidenti. Da subito Bautista, Rea, Razgatlioglu e Van Der Mark hanno formato un gruppo di testa che ha iniziato a duellare per il primo gradino del podio.
Il pilota spagnolo con la sua Ducati ha dimostrato di avere una marcia in più sui lunghi rettilinei del circuito di San Juan, la V4 era più potente e nonostante Rea abbia provato con la sua Kawasaki in tutti i modi a passarlo, é stato impossibile. Il cinque volte Campione del Mondo ha dovuto vedersela infatti con i suoi inseguitori che nel frattempo si sono invertiti di posizione: Razgatlioglu 3º e Van Der Mark 4º.
Alla fine della gara il pilota turco classificatosi definitivamente terzo ha portato a casa il titolo degli Independent Riders. Purtroppo Rinaldi nonostante il buon fine settimana si é dovuto ritirare a quattro giri dalla fine per un problema tecnico. Quinto Lowes con 22 secondi di distacco da Bautista e a seguire Haslam, Sykes, Torres, Mercado, Delbianco e Reiterberger.
La gara sprint domenica ha visto Jonathan Rea in testa dal primo all’ultimo giro con nuovo record della pista e a seguire Bautista che è sembrato non essere preparato alle nuove condizioni a differenza del cinque volte Campione del Mondo e a seguire Razgatlioglu. Il tracciato infatti era freddo, con pochissimo vento e ben ripulito e questo ha sicuramente aiutato alcuni piloti ad adattarsi e a ritrovare il giusto set up e feeling per correre in modo impeccabile. Gara intelligente e da professionista per il pilota Turco del Team Puccetti che, come fatto il giorno prima, ha pensato a portare a casa il dodicesimo podio stagionale e non a strafare per un secondo posto che magari non avrebbe potuto impugnare a causa di qualche errore dato dalla foga di vincere.
Sfortunatissimo Loris Baz che è caduto in Superpole, non ha corso quindi in Gara1 e durante la gara sprint è scivolato al primo giro. Gara2 rivede nuovamente Jonathan Rea conquistare il primo gradino del podio seguito da un sorprendente Chaz Davies e Razgatlioglu. Nonostante l’errore commesso al quinto giro che gli costa ben 2 secondi Il cinque volte Campione del Mondo conquista anche la pista di San Juan. Bautista a causa di problemi di vibrazione al posteriore é stato costretto a retrocedere dalla seconda posizione alla quinta.
Ottima prestazione per Chaz Davies che riesce a sfruttare al meglio la potenza della sua Panigale ottenendo un più che meritevole secondo posto. Ora Jonathan Rea ha ben 14 vittorie siglate nel 2019 contro le 16 dello spagnolo Bautista. Viste le ultime gare, la tenacia e il “non accontentarsi” di un Titolo Mondiale conquistato matematicamente a due gare dalla fine, ci dovremo aspettare un finale di stagione in Qatar nel quale Rea tenterà di superare anche su questo il pilota spagnolo della Ducati.
Appuntamento quindi a Doha a fine mese per un week end di gare e in notturna che confermerà o meno la supremazia verde della Kawasaki (definitivamente Campione Costruttori) e di Jonathan Rea.