Superbike
SBK Assen, Melandri nei dieci per un soffio
Il Team Ducati Aruba ha vissuto un venerdì a due facce, con Chaz Davies super competitivo ed in grado di restare vicinissimo a Rea, mentre Marco Melandri è riuscito ad entrare in top ten per un soffio senza montare gomme nuove
Chaz Davies è riuscito ad interrompere ad Aragon la striscia di vittorie di Jonathan Rea, ed ora sta ha l’opportunità di invertire la tendenza stagionale ad Assen. Il venerdì di libere ha dimostrato che il gallese ha un ottimo passo con la sua Panigale, e che può impensierire il campione del mondo in carica sia per la pole che per le vittorie di manche.
Davies ha migliorato molto nel pomeriggio la propria performance del mattino, arrivando a chiudere la sessione a poco più di un decimo da Rea: «Sono piuttosto contento delle nostre prestazioni. Abbiamo la sensazione di aver lavorato bene ma di non aver ancora perfettamente centrato il bersaglio in alcune aree, ma non siamo lontani soprattutto dando un’occhiata alla lista dei tempi. Siamo stati in grado di effettuare una simulazione di media durata, e sono stato in grado di girare molto forte anche con le gomme consumate negli ultimi passaggi, il che è un ottimo segno. Dobbiamo sistemare solo alcuni dettagli e migliorare la stabilità, un aspetto su cui c’è del lavoro da fare perchè la moto si muove troppo. E dobbiamo migliorare in fase di frenata, quando si arriva alla corda. Sembra che non debba piovere nel weekend e siamo fiduciosi di fare bene»
Diverso il venerdì di Marco Melandri, che ha saputo lavorare duro recuperando nel pomeriggio e riuscendo ad evitare la SP1 per un soffio, strappando una decima posizione sudatissima senza utilizzare gomme nuove: «Abbiamo sofferto un pò troppo nella prima sessione, ma nella seconda le cos sono andate meglio e non abbiamo utilizzato le gomme nuove nel finale, rischiando anche di restare fuori dai dieci. Ci siamo avvicinati un pò alla volta, ed il nostro passo è decisamente meglio rispetto a quello della mattinata, quindi credo che abbiamo del buon potenziale. Sappiamo dove e come migliorare, soprattutto nella prima sezione della pista, ma resta del gap da colmare. In particolare, dobbiamo lavorare sul grip, perchè pur avendo fatto passi in avanti con il feeling sull’anteriore, devo fare altrettanto con la gomma posteriore»