rea wsbk imola 2018
Jonathan Rea batte un colpo, grazie ad una sontuosa doppietta, ottenuta con una superba prestazione, sconfiggendo la tradizione assolutamente favorevole alla Ducati ad Imola negli ultimi anni. Si deve accontentare della seconda piazza Davies, che ha dato davvero il massimo, dando spettacolo con i suoi duelli assieme al nordirlandese. Weekend negativo per Marco Melandri, che fatica in Gara 1 e nella successiva viene abbattuto da un ingenuo Van Der Mark. Molto bene Rinaldi, che alla sua prima stagione in SBK sta smentendo gli scettici addetti al lavoro di inizio stagione. Rea, grazie a queste due magnifiche prestazioni, raggiunge quota 209 punti nella classifica del Mondiale, con un margine di 47 punti su Davies e di 72 punti su Sykes. Mica male a questo punto del campionato.
Ecco cosa ha dichiarato Johnny Rea dopo l’emozionante gara 2: «All’inizio non mi sentivo in forma. Partire dalla terza fila non era il massimo, la mia idea era quella di fare una partenza a razzo per poter duellare per le prime posizioni. Ma Tom Sykes ha avuto una partenza preferibile rispetto a me e mi ha sopravanzato. Io invece ho perso posizioni alla prima curva. Eravamo tutti molto vicini e aggressivi, ma questo tipo di gare incoraggiano, perché non si perde troppo tempo e non si formano divari impossibili da colmare. Quindi, quando sono arrivato su Chaz, non era così lontano. Chaz faceva troppi sbagli in curva. Quindi mi sono tranquillizzato e ho cercato di capire dove potessi infilarlo. Ho tentato il sorpasso in più riprese. Ho fatto un giro pulito e ho guadagnato secondi preziosi. Da quel momento ho solo controllato. Probabilmente è stata la mia miglior gara della stagione, anche perché partivo dalla nona posizione. La moto era maneggevole, l’unico problema è che la temperatura era alta. Dove gli altri commettevano delle imperfezioni, noi andavamo più veloci, ad esempio alla Tosa o alla Piratella. Spero di ottenere altre vittorie nella stagione. Già eguagliare Fogarty, che resta il più grande di tutti i tempi, è una grande soddisfazione. Ma sarebbe bello superarlo a casa mia. Lui comunque resterà sempre una leggenda del motociclismo. Se mi guardo indietro e qualcuno mi avesse detto che avrei raggiunto Fogarty, non ci avrei mai creduto».
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