Superbike

SBK Supersport 300, Dorna va incontro a KTM per l’ingresso nel 2018

Il Promoter Dorna Lavilla sulla Supersport 300 del Mondiale SBK: «Vogliamo mantenere uniformità. Stiamo analizzando perché alcune moto sono più veloci»

Dorna negli ultimi tempi ha notevolmente spostato le proprie attenzioni sulle modifiche necessarie da apportare ai regolamenti dei campionati da essa organizzati, per favorire il più possibile un aumento dell’impegno da parte dei costruttori che già ci sono, e un ritorno agli investimenti da parte di quelli che al momento sono fuori dalle sue competizioni. In quest’ottica si inseriscono le dichiarazioni del Promoter Greg Lavilla in merito alla nuova classe Supersport 300 che fa parte del Mondiale Superbike: «Sappiamo che le regole necessitano di un affinamento. Anche se cambiamo qualcosa: nulla cambierà nella filosofia. Se si vogliono aggiungere nuovi produttori, dobbiamo capire ciò di cui ogni produttore ha bisogno». Il riferimento ad un nuovo ingresso è rivolto implicitamente a KTM, che dal 2018 dovrebbe affiancarsi a Yamaha, Honda e Kawasaki nella griglia della SSP 300.

«UNA CENTRALINA UNICA PER FAIR-PLAY E PER LIMITARE I COSTI» – Yamaha è quella che stacca di lunghezza gli altri due per numero di moto messe in pista (ben 23, contro le 9 Kawasaki e le 3 Honda), ma la competizione è finora stata di grande equilibrio come era negli intenti e nelle speranze di tutti alla vigilia dell’introduzione di questa categoria, al punto che, dopo sei gare delle nove previste dal calendario, la spartizione della posta in palio è in perfetta parità: ogni casa ha 2 vittorie a testa, sintomo che le regole di equilibrio volute da Dorna hanno funzionato. Ma nonostante questo Lavilla comunica: «Stiamo attualmente analizzando esattamente perché alcune moto sono così veloci – e continua – tutti sanno che l’influenza dell’elettronica nelle corse di motocicletta è abbastanza grande. Abbiamo ancora questa influenza in Supersport 300 perché è una nuova classe. Vogliamo toglierne un po’ in futuro. Per motivi di sport, per controllare i costi e garantire l’uguaglianza delle prestazioni, vogliamo introdurre un’unità di controllo elettronica uniforme».

Luca Agnelli

Mi piace il giornalismo e studio Scienze della Comunicazione, ma sono timido: allora scrivo. Il mio cognome fa parte del mondo dei motori da prima che lo decidessi io. Da piccolo spegnevo la tv a mio papà che guardava le corse perché volevo giocasse con me. Poi ho iniziato a seguirle insieme a lui. Adesso guai a chi me le toglie.

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