Superbike

SBK, Van Der Mark: «Ho aspettato a lungo il podio di Donington»

L’olandese ritorna a parlare sui suoi due primi round vinti in carriera nella tappa in Gran Bretagna

Grande sorpresa a Donington Park: tutti i competitivi britannici padroni di casa, sono stati sconfitti dalle paurose prestazioni di Micheal Van der Mark, autore decisamente del miglior GP della sua carriera in SBK, dal 2015 ad oggi. Dopo tre anni di buone corse senza guizzi, Micheal esplode improvvisamente, vincendo i suoi due primi round iridati nella categoria. Rea ha dovuto rinunciare momentaneamente a sorpassare Fogarty nella classifica all time di vittorie, Sykes ha alzato bandiera bianca nel GP in cui riuscì a vincere nove volte di seguito, Davies continua a non impressionare nella tappa britannica (ormai è quasi una maledizione per Chaz), Lowes non riesce ad avvicinarsi al proprio compagno in classifica come si augurava. Ancora deludente Melandri, in declino dopo l’inizio da sogno in Australia che aveva illuso tutti gli addetti al lavoro e i suoi tifosi.

Il pilota classe 92 è stato semplicemente troppo veloce. Con questa vittoria, il rider della Yamaha legittima il terzo posto in classifica, avvicinandosi alla seconda piazza presieduta dal ducatista Chaz DaviesEcco le parole piene di gioie espresse dal pilota olandese su quanto concerne la bellissima doppietta nella pista in mezzo alla foresta di Sherwood: «È stato fantastico conquistare la prima vittoria e naturalmente realizzare la doppietta lo è stato ancora di più. Non posso non ringraziare la Yamaha e il mio team, abbiamo aspettato a lungo questo momento, e questo doppio trionfo è magnifico per noi. Nel warm-up, avevamo provato, di comune accordo, a cambiare qualcosina, ma non eravamo granché performanti, di conseguenza abbiamo deciso di disputare Gara-2 senza relative modifiche rispetto alla prima gara. Partire dalla nona piazza al via non era il massimo, ssoprattutto a inizio gara, quando ho visto più piloti realizzare dei sorpassi rischiosi. Io ho solo cercato di restare calmo e di guidare senza sbavature, così facendo sono riuscito ad agguantare il gruppo di testa. Alex (il suo compagno di squadra, Lowes ndr) ha fatto un lavoro non da meno nel condurre il round per parecchi giri, il suo ritmo era invidiabile. Quando Johnny (Rea, ndr) mi ha sopravanzato, no mi sono fatto prendere dalla foga e sono rimasto dietro di loro ad osservarli mentre combattevano. Quando, verso la fine, sono riuscito a passare Johnny, il mio successivo tentativo di andare in fuga ha funzionato a meraviglia».

Andrea Agosto

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