Supersport
SSP Assen, l’analisi del round olandese
Viaggio all’interno del quarto round stagionale della Supersport che ha visto il campione in carica Kenan Sofuoglu tornare alla vittoria
Sbrogliare la sbrogliare la matassa degli avvenimenti del round olandese Supersport è molto più semplice rispetto i precedenti. Lo svolgimento della gara è stato piuttosto lineare per quanto riguarda la vittoria, sempre nelle mani di Sofuoglu, ma pieno di emozioni nella lotta per la seconda e terza posizione grazie anche alle bagarre durate tutta la gara.
La cronaca di gara e il dominio di Sofuoglu
Sin dallo start della gara si capiva che Kenan Sofuoglu avrebbe salutato la compagnia dopo pochissimo andando a vincere la prima gara stagionale. Ma c’è stata una gara nella gara, ovvero quella per le altre due posizioni sul podio insieme al fenomeno turco e campione in carica. Un gruppo scatenato formato da 7 piloti che si sono dati battaglia per tutta la gara per le altre due posizioni sul podio che alla fine sono andate ai due francesi Lucas Mahias e Jules Cluzel ma non è stato facile per loro tenere testa a Caricasulo, Morais, Jacobsen, Canducci e Ryde. Alla fine l’ha spuntata il francese della Yamaha ufficiale Lucas Mahias che con il secondo posto mantiene il comando della classifica mondiale, terzo Jules Cluzel con la Honda e quarto posto per la MV di PJ Jacobsen che ha battuto Morais e Caricasulo, fermato da un braccio non in perfette condizioni.
Spettacolo in pista
Come sappiamo, la Supersport ci offre dosi di spettacolo a palate tra sportellate, sorpassi al limite, staccatone ed arrivi in volata. Tolto Kenan Sofuoglu che ha fatto uno sport a parte, lo spettacolo vero lo hanno offerto i piloti classificati dalla seconda alla sesta posizione che se le sono date di santa ragione per decidere chi doveva salire sul podio insieme all’alfiere del team Puccetti Kawasaki.
Avanti uno, avanti l’altro, dietro uno, dietro l’altro. Quante staccate in tutto il gruppone in lotta per la seconda e terza posizione con Mahias, Cluzel, Caricasulo, Morais, Jacobsen e Canducci, estromesso dalla lotta per il podio nonostante una terza casella in griglia. Grandi staccate di Mahias su Morais e Cluzel, Cluzel che ripassa davanti e prova ad allungare lasciando Mahias e Morais a vedersela con Caricasulo, Caricasulo che non passa Cluzel memore di quanto successo in Australia. Tutte azioni che hanno tenuto il pubblico di Assen sulle spine fino alla fine della gara.
Contatti – sorpassi – bandiere nere
A dispetto di quanto successo in Thailandia (vi ricordate?), i piloti un po’ più peperini, Kyle Smith su tutti, sono stati tenuti a bada e non hanno commesso azioni degne di nota. Come bravi scolaretti che dopo la nota fanno i bravi e rimangono dietro agli altri senza spazientirsi.
Pattuglia tricolore
Detto di Federico Caricasulo che al traguardo è stato l’azzurro meglio piazzato, è mancato soprattutto Canducci che partiva da una grande P3 sulla griglia ottenuta sabato con un giro fantastico. Gamarino ha ottenuto una nona posizione lottando con Stapleford e Ryde, Rolfo ha strappato un punto mentre Zaccone è rimasto a bocca asciutta così come Cretaro e Pizzoli che non hanno concluso la gara.
Top & Flop
Nei top della gara di Assen entrano di diritto i primi sei al traguardo: Sofuoglu, Mahias, Cluzel, Jacobsen, Morais, Caricasulo. Flop invece Canducci, che partiva dalla P3 in griglia e non ha mantenuto le premesse messe in mostra in qualifica, Kyle Ryde, solo 12° al traguardo a fronte di una P9 in griglia ed una buona prima parte di gara, Kyle Smith e soprattutto Niki Tuuli, in difficoltà per tutto il weekend.