Superbike
Superbike, le pagelle di Jerez
Dopo aver smaltito la sbornia da Champagne per i festeggiamenti di Rea, siamo pronti a dare i numeri con le pagelle del gran premio SBK di Jerez
Johnny Rea 10 – Il voto non si riferisce alle due gare di Jerez, bensì alla stagione 2015 di Cionniria (grazie DesmoSkull, per sempre devoto). L’irlandese volante non credeva ai propri occhi quando l’anno scorso ha messo le proprie chiappe per la prima volta sulla Kawasaki ZX-10r del Team Provec. Per togliersi ogni dubbio, era anche tornato a controllare nel box Ten Kate se la sua CBR fosse della stessa cilindrata della verdona di Akashi. Cionni ha visto i meccanici trapiantare il motore della sua ex CBR su dei Go Kart a noleggio (di quelli che fanno il rumore dei falciatori). Onestamente, con quello scaldabagno marcato HRC Rea ha fatto cose inenarrabili, e probabilmente avrebbe vinto quattro o cinque mondiali finora se in HRC non avessero fatto sviluppare la CBR ai figli degli ingegneri in gita scolastica. Tanti altri avrebbero mollato dopo l’ennesima carenatura alla Power Rangers, ma lui ha tenuto duro fino a che Babbo Natale non gli ha portato una Ninjona- Irriducibile
Tom Sykes 8 – In un’intervista il buon Tom ci aveva confidato di aver lisciato alla grandissima lo sviluppo della moto in inverno e di non sapere esattamente come facesse ad essere così veloce sul giro singolo. Siamo da sempre profondamente innamorati dei piloti che non sono del tutto consapevoli di quello che fanno in sella, ma uno che ti dice candidamente di non avere la minima idea di come fa a far andare come un missile la moto per un giro solo merita una standing ovation. Conferma il tutto dopo aver sbriciolato il record della pista con la sua Pole sabato. In Gara 1 Tom va come un treno per tutta la gara, mentre nella seconda manche inizia a fare il gambero dopo aver tentato la fuga nei primi giri esattamente come a Sepang. – Ripetitivo
Chaz Davies 8 – Il gallese ha capito un pò in ritardo dove si trova esattamente il comando del gas della sua Panigale. C’è da riconoscere che una volta svelato l’arcano, lo tiene sempre spalancato, il che aiuta non poco! Chaz è l’unico a far volare letteralmente la Ducati ufficiale. In effetti ci riusciva anche Giugliano, ma lui sta ancora perfezionando l’atterraggio. – Ritardatario
Jordi Torres 7 – L’aria di casa fa bene a Jordi, che dopo aver elargito boccacce in diretta e mostrato con un certo orgoglio le proprie terga in mondovisione, riesce per una volta a far entrare le dumbesche orecchie di cui è dotato nel casco. Tale accorgimento aerodinamico l’ha penalizzato alla prima staccata di Gara 1, dove è arrivato palesemente troppo forte andando lungo. Logico, dopo aver perso quei due aerofreni a cui era abituato. In Gara 2 fa la tara alla nuova configurazione aerodinamica e cerca più volte di fare un festino privato con Rea nella ghiaia. L’irlandese infatti non gli aveva offerto lo champagne alla fine di Gara 1 e lui l’ha presa molto male. – Dumbo mancato
Michael Van Der Mark 7 – Ci sono persone nel paddock che ancora si chiedono come mai un tipo così giovane sia così devoto. Ma il fatto che Mark prima di salire ogni volta sulla sua CBR si rivolga agli dei del cielo, non è da ascrivere ad un improvviso impulso liturgico. Il giovane olandesino ha ancora bene in mente l’immagine della CBR di Casey Stoner che si schianta a Suzuka con l’acceleratore bloccato su Full gas. La strizza che lo accompagna ogni volta che sale in sella gli ha regalato anche una grandissima attenzione ed una insolita competitività in pista durante la prima frazione. In Gara 2 invece vede apparire San HRC nelle vie di fughe e ritiene opportuno portargli i propri omaggi, rotolando allegramente nella ghiaia. Dopo la gara sente Rea che parla degli anni sprecati in Honda che non gli hanno permesso di vincere ma gli hanno regalato tanti amici nel paddock. Mark la sera ha preso una birra con le lacrime agli occhi. Ma almeno era in compagnia! – Preoccupato
Michele Pirro 7 – Quando un pilota è sottoposto al lavaggio del cervello per tutto questo tempo, può andare leggermente in difficoltà. Ma Michelino tiene botta e dopo aver sentito Biaggi condannarlo definitivamente alla vita da tester si gratta vistosamente l’impianto Desmodromico personale. Il pilotino della Ducati accetta qualunque compito gli venga affidato da Borgo Panigale e si ritrova a saltare in meno di dieci giorni da una Desmodedici Bridgestone, ad una Desmosedici Michelin per finire su una Panigale Pirelli. L’hanno avvistato stamattina che montava degli pneumatici invernali sulla sua Multistrada personale. Sta scappando verso Capo Nord temendo che possano chiedergli di provare una Scrambler con gomme artigliate in Super Sport. Così, tanto per vedere come va. – Sballottato
Niccolò Canepa 6 – Un voto politico per premiare il miglior sciatore della SBK. Mi direte, ma che c’entra la SBK con gli sci? Come si fa a non definire “sciatore” un pilota che attende come uno Squalo Bianco la sua preda lungo la pista andando a spasso e quando vede passare una delle due Kawasaki fa lo sguardo iniettato di sangue e si lancia sulla coda della preda senza mollare la sua scia fino al traguardo? Niccolò fa la migliore qualifica della sua vita e ottiene una fantasmagorica prima fila con la Ducati privata di Althea. In Gara si esalta a tal punto da tenere il passo di Davies nonostante la sua Panigale cerchi di lanciarlo in aria ad ogni uscita di curva. Alla fine vince la Panigale e soprattutto la gravità. Newton esulta e Canepa ruzzola. – Squalo sciatore
Kawasaki 10 – Stagione dominata con Rea, maggior numero di Pole con Sykes, vittoria nel Campionato costruttori. Guim Roda, il manager spagnolo, parlò di un premio produzione per i ragazzi del Team in caso di vittoria, ma se avessimo saputo che si trattava di una settimana alle Maldive con tutte le umbrella girl Monster della stagione gli avremmo potuto dire che non aveva bisogno di Rea e Sykes sulle moto. Poteva salirci chiunque e dominare! – Festaioli
Ducati 9 – A Borgo Panigale hanno risolto i problemi del telaio che non telaia e del motore che non motora e la Panigale sta finalmente andando come un missile. Barbetta da queste parti non ha gli stessi mal di testa che ha in MotoGP, ma quando Petrucci si è candidato per correre in SBK con una 998 ha detto subito di no. Ormai hanno tutti paura del ternano e del suo Box Asi. – Finalmente niente Oki
Aprilia 3 – Per i risultati in pista di questa bellissima RSV4 si meriterebbe ben altro voto. Ma siccome il Racing Aprilia ha messo in dubbio la sua partecipazione al Mondiale SBK del 2016, dobbiamo per forza bocciarla su tutta la linea! Preferiscono prenderle senza ritegno in MotoGP piuttosto che darle con una certa costanza in SBK. Ma gliel’hanno detto che il vino a colazione non va bene durante il weekend di gare? – Confusi
Menzione Speciale
Nico Terol 9 – Era presente per puro caso nel paddock di Aragon e aveva appena finito di fare i complimenti alla MV per quanto è bella la F3. Senza volerlo, porta una jella stellare a Cluzel che cade e si rompe dicendo addio alle speranze di Mondiale. Nico si candida di sostituirlo, che tanto negli ultimi anni ha guidato di tutto dalla 125, alla Moto2 alla SBK. Più incasinato di così. Sale sull’unica tre cilindri in pista solo al sabato e va veramente una cannonata. Quando uno ha manico, ce l’ha sempre. Merita un posto da titolare sempre – Top Player Panchinaro