History
Suzuki celebra il 30° anniversario della GSX-R
Alcune sigle restano impresse nell’immaginario degli appassionati poiché hanno segnato la storia dell’evoluzione motociclistica. La GSX-R è sicuramente una di queste
Se pensiamo alla CBR viene in mente la tecnologia Honda, la sua qualità costruttiva, la grandissima capacità di offrire confidenza e divertimento. La serie ZX-R è associata al nome Ninja e le verdone di Akashi hanno sempre rappresentato velocità, potenza e prestazioni da riferimento. La Yamaha ha rivoluzionato le sportive verso la fine degli anni 90, con l’introduzione della serie Yzf R1 e sorelle. Si associa la sigla R1 alla prima versione, quella bianco rossa che ha costruito una serie di leggende metropolitane attorno alle proprie prestazioni ed alle reazioni di chi le provava per la prima volta.
Solo una sigla però è uguale a sé stessa da trent’anni ed è Suzuki GSX-R. L’impatto che ebbe sul mondo delle moto sportive la presentazione della prima GSX-R 750 del 1985 fu enorme. Le prestazioni stabilirono di colpo dei nuovi riferimenti con 106 cv di potenza associati a soli 185 kg in ordine di marcia. Questi numeri oggi possono sembrare sgonfi rispetto alle prestazioni attualmente disponibili. Ma se pensate che le competitor di questo modello pesavano tutte più di 200 kg e spesso non arrivavano a 95 cv la prospettiva cambia radicalmente. L’esperienza di guida fu qualcosa di totalmente nuovo per gli smanettoni dell’epoca, che vedevano nella livrea bianco-blue di questa bellissima Suzuki la materializzazione dei propri sogni erotici a due ruote.
GSX-R 750 prima serie
La risposta delle altre case non si fece attendere ma la Suzuki continuò a sviluppare la punta di diamante della sua produzione sportiva e riuscì a tenere sempre testa alle altissime aspettative che accompagnavano la presentazione di un nuovo modello della famiglia GSX-R.
Negli anni sono arrivate tutte le più innovative tecnologie sulle moto provenienti da Hamamatsu e la famiglia delle Gixxer ha contraddistinto un trentennio di storia regalandoci modelli immortali, come la mitica 1100 del 1986 oppure la 1000 K5 che ha regalato anche un titolo mondiale SBK con Troy Corser ai fan della Suzuki. Non si potranno mai dimenticare le bellissime SRAD di metà anni 90’, caratterizzate dall’aerodinamica così particolare e da prestazioni costantemente al top.
Parlando del mondo Racing, è soprattutto negli USA che la Suzuki ha raccolto le maggiori soddisfazioni sportive, con i titoli AMA conquistati in serie da Mat Mladin e Ben Spies, in sella alle bellissime Gixxer Yoshimura. Resterà scolpita nell’immaginario anche la colorazione Corona del Team Alstare con cui il nostro Frankie Chili ed in seguito Max Biaggi affrontarono la sfida nel Campionato del Mondo SBK.
Max Biaggi
E’ poi assolutamente doveroso ricordare che un certo Kevin Schwantz portò la 750 bianco-blue in gara nel campionato AMA Superbike americano nel 1987, conquistando 5 vittorie e siglando l’inizio di un sodalizio con la Suzuki che lo portò a diventare la bandiera di questo marchio giapponese.
Kevin Schwantz in AMA Superbike
Proprio la moto con cui corse Kevin ha ispirato la livrea con cui il Team Ecstar MotoGP farà correre le proprie GSX-RR nei round del Sachsenring ed Indianapolis per celebrare i trent’anni di questa sigla che ha scritto e continuerà a farlo, la storia del motociclismo sportivo.