davide giugliano honda sbk 2017 test
C’era grande attesa tra gli addetti ai lavori e tra gli appassionati del Mondiale Superbike per la due giorni di test che si è svolta sul tracciato tedesco del Lausitzring tra ieri e l’altro ieri, e i motivi principali erano due: la presenza in pista di quasi tutti i team ufficiali ad eccezione di Yamaha, il che rendeva queste prove un antipasto di gara e faceva presagire a qualche novità importante da tenere d’occhio, ma anche il ritorno di Davide Giugliano sulla Honda Red Bull di Nicky Hayden. Per quanto riguarda il primo punto, i risultati hanno restituito fondamentalmente due dati: Kawasaki resta la numero uno, ed impressiona con l’1’36”6 fatto segnare da Jonathan Rea, un tempo perfino più basso di 7 decimi rispetto alla Superpole 2016 di Davies oltre che ovviamente il migliore crono dei test, seguito a ruota dal compagno di marca Sykes in 1’36”7, ma anche Aprilia è protagonista con Laverty 3° in 1’36”8 e Savadori 5° in 1’37”2, sintomo forse che la casa di Noale stia definitivamente uscendo dai problemi che l’hanno afflitta. Il secondo osservato speciale invece, ovvero Davide Giugliano tester provvisorio sulla Honda Red Bull rimasta vacante dopo la scomparsa di Nicky Hayden, sembra aver patito la lunga assenza dal Mondiale ed un primo approccio alla moto giapponese non propriamente facile, ed ha preso la bellezza di 3 secondi dagli alfieri Kawasaki chiudendo penultimo.
«DAVIDE TRA I PILOTI CHE POSSONO CORRERE AL FIANCO DI BRADL» – Il pilota italiano ha fatto meglio del solo Magnoni, che sostituiva Bradl impossibilitato a partecipare, e addirittura peggio di Reiterberger su BMW, il quale corre nel campionato tedesco e tornerà in SBK solo come wild card. Questa prestazione al di sotto delle aspettative non ha portato all’annuncio dell’ingaggio di Giugliano come ci si attendeva, ma il manager di Honda Superbike Marco Chini ha comunque definito il bilancio positivo e ha dichiarato «Abbiamo potuto verificare che Giugliano è tornato in buona forma e la sua grande esperienza con moto derivate dalla serie è stata davvero utile per capire meglio l’attuale livello della moto – per poi ribadire che – di sicuro Davide merita di essere considerato tra i piloti che possono correre al fianco di Bradl nelle rimanenti gare della stagione»; vedremo se la squadra Ten Kate sottoporrà ad ulteriori esami il romano prima di prendere una decisione definitiva e se questo matrimonio effettivamente si consumerà. Da citare ancora il precedente amore di Giugliano, la Ducati, la quale torna dalla Germania riconfermandosi in scia dei primi e riuscendo a scendere anch’essa sotto il muro del 37” grazie ad un ottimo Davies (4° in 1’36”8), mentre Melandri si ferma a 1’37”5.
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