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MotoGP

Test Sepang, Jorge Lorenzo “Martilla” subito

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Prima giornata di test conclusa a Sepang. In pista tutti gli ufficiali per la prima tornata della stagione 2016. Lorenzo avrà anche cambiato casco ma il Martillo sembra decisamente lo stesso

“Si, ma sono solo test”:  questa è la frase più gettonata dopo la prima giornata di test a Sepang, in cui Jorge Lorenzo ha fatto a pezzi tutti i suoi avversari, rifilando un secondo secco al primo degli inseguitori, il compagno di Team Valentino Rossi. Non ci sono punti in palio e non c’è alcun premio, ma tutti i piloti nel momento in cui entrano in pista sanno benissimo che qualsiasi sensazione, considerazione e valutazione dipenderà in parte anche da quei piccoli numeri segnati sul quadrante di un oggetto che a volte è amico ed altre il vero avversario, cioè il caro vecchio cronometro. Durante i test quei numeri significano tantissime cose, servono per capire se tutte quelle ore passate in fabbrica la sera, quegli sviluppi sudati e finalmente pronti sulla moto, funzionano o sono state frutto di una svista progettuale. Perché i vecchi detti hanno sempre ragione e se è vero che il buongiorno si vede dal mattino, è decisamente di buon auspicio iniziare la stagione con ottimi tempi nei test.

Perché in questa fase della stagione, si cerca di accordare il telaio alle gomme, l’elettronica al motore, l’aerodinamica alle esigenze di abitabilità del pilota in sella. Il tutto cercando di non perdere l’elemento cardine, quell’indefinibile insieme di sensazioni che si traducono magicamente in un unico vocabolo disperatamente ricercato da tutti: feeling. Senza feeling il pilota non sente l’anteriore, non sente il grip delle gomme. Non si fida dell’accelerazione del motore, lo definisce spigoloso. C’è poi il fantasma del chattering, sempre pronto a colpire come un virus invisibile ad incredibilmente dannoso, capace di seminare il panico anche tra i più esperti tecnici del mondiale.

Quando invece il pilota prova questa sensazione, è pervaso da un’incredibile spinta interiore. Gli riesce tutto alla perfezione, non sbaglia di un millimetro una traiettoria ed ogni modifica alla moto si traduce automaticamente in un numero bello da leggere sul cronometro. Questi test di Sepang sono appena iniziati, ma quello che è apparso subito chiaro è che Jorge Lorenzo, il vincitore di uno dei titoli più complicati nella storia dei GP, ha trovato da subito un immenso feeling con la M1 in versione 2016, e sembra anche aver fatto un’ottima amicizia con le gomme francesi della Michelin, forse troppo presto bollate come peggiori delle Bridgestone.

Nell’altra metà del box Valentino Rossi è il primo inseguitore e ha dichiarato di aver trovato grandissimi miglioramenti nell’anteriore Michelin, ma è rimasto stupito dal distacco subito nei confronti di Lorenzo. Sembra che non abbia potuto lavorare molto sulla versione 2016 della M1, e che il suo miglior tempo sia stato ottenuto con un ibrido tra le versioni 2015 e 2016. Certamente il Dottore ha del lavoro da svolgere e la giornata di domani sarà importantissima per tentare di tagliare di netto quel secondo di distacco con Lorenzo.

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Alle spalle del duo Yamaha, si è issato Daniel Pedrosa, un pilota che è stato indicato da molti come potenziale outsider per la stagione. Dani ha esperienza da vendere ed è uno di quelli che ha corso in MotoGP nella prima era Michelin. Il suo fisico minuto e la sua guida in punta di fioretto potrebbero accordarsi perfettamente con le esigenze delle gomme francesi, che da sempre premiano una guida pulita rispetto ad uno stile aggressivo.

Stile aggressivo che di certo non difetta a Marc Marquez, relegato ad oltre un secondo e mezzo da Lorenzo e solo settimo alla fine della prima giornata. Marquez era incappato in due cadute a Valencia e non sembra proprio digerire il passaggio al nuovo fornitore di pneumatici. Il talento spagnolo ha bisogno di un anteriore granitico per guidare come solo lui sa fare, sfidando le leggi della fisica ad ogni staccata. Il cambiamento sembra per ora penalizzarlo ed il già citato feeling appare lontano da quello dei giorni migliori.

L’intruso illustre della classifica è Danilo Petrucci, che ha finalmente ricevuto la tanto agognata GP15 e piazza un ottimo quarto tempo, dimostrando che sia lui che il telaio Ducati digeriscono benissimo il cibo francese. La coppia ufficiale Ducati vede Iannone sesto ad appena un decimo da Petrux e Dovizioso solo tredicesimo, un po’ in difficoltà quando si tratta di spingere. Anche Scott Redding è andato molto più forte piazzandosi alle spalle di Marquez in sella alla Gp15 Pramac gemella di quella a disposizione di Petrucci.

La pioggia ha interrotto anzitempo i test, che hanno anche registrato il primo infortunio della stagione con la caduta e la frattura alla mano di Eugene Laverty, ai primi km in sella alla Ducati e disarcionato di sella all’ingresso della veloce curva 4. La bandiera rossa aveva fermato momentaneamente i test, che dopo sono terminati causa tipico meteo folle Malese di inizio febbraio.
La giornata di domani regalerà una visione più chiara della situazione, con tantissimi piloti in cerca del feeling perduto ed altri che affileranno ulteriormente le armi in vista di una stagione carica di novità.

Casey Stoner sarà della partita, accettando la gentile e del tutto disinteressata offerta di Ducati di girare in pista assieme agli ufficiali. I suoi tempi saranno senza dubbio al centro delle attenzioni di tutti, perché se c’è un pilota che più di ogni altro è sempre stato capace di andare fortissimo da subito è proprio lui. Lorenzo sfiderà di nuovo il cronometro ed è probabile che l’australiano di Curri Curri farà scorrere numeri incredibili da leggere su quel quadrante tanto inutile eppure tanto importante. Ma non erano solo test?

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