Questa vecchia casa produttrice di motocicli ha fatto una pessima fine. Ora però, si aprono le porte per una clamorosa seconda chance.
Purtroppo al giorno d’oggi non è raro che un marchio produttore di automobili o anche motociclette si trovi a chiudere i battenti per non aver raggiunto una quota di vendite soddisfacenti. Allo stesso modo non è impossibile che un brand venga acquistato da nuovi investitori – magari cinesi vista l’aria che tira negli ultimi anni – che possono riportarlo in auge. Pensate a quanto è successo con MG o Ebro.
Alcuni tentativi di riportare in auge case automobilistiche o motociclistiche negli ultimi anni sono falliti in modo spettacolare, immaginate che bello però se avessimo ancora la possibilità di comprare una Isotta Fraschini o una Saab. Allo stesso modo, i compratori stranieri pagherebbero per rivedere le motociclette della Phelon & Moore in strada ancora una volta. Come? Potrebbe succedere davvero?
Phelon & Moore è uno storico marchio britannico produttore di alcune delle due ruote più lussuose e interessanti dei primi anni del novecento. Attivo addirittura dal 1904 al 1967 questo costruttore è riuscito nell’impresa di rendere la due ruote un elemento comune sulle strade del Regno Unito, oltre che di altre nazioni europee dove il brand ha esportato alcuni modelli. Ora, sta tornando.
La compagnia fondata originariamente da Joah Phelon e Harry Rayner sta ora tornando in strada. Merito di un investimento portato avanti da alcuni uomini d’affari cinesi di cui non è ancora chiara l’affiliazione ad un particolare marchio costruttore, piuttosto lungimirante considerando quanto vadano di moda le operazioni nostalgia negli ultimi anni.
Phelon & Moore ha fatto a tempo ad essere tra i partecipanti di EICMA 2024 dove ha potuto presentare tre distinte gamme di veicoli molto diversi tra loro. Si tratta dello scooter Panthette, della Custom Panther e della attesissima enduro Capetown 7 che non avrà problemi a sporcarsi le gomme anche sui terreni più dissestati e a soddisfare i clienti più interessati. I veicoli sono stati mostrati al pubblico ma essendoci un enorme stacco temporale tra gli anni sessanta ed oggi, resta da vedere se potranno impressionare anche i “puristi” del brand che magari hanno guidato i mezzi posseduti dai nonni e dai padri.
Il marchio presto rilascerà nuove informazioni sui modelli che deve presentarci. Per ora, si suppone che in Italia il brand dovrebbe essere distribuito da MO.VI S.p.A che agisce come distributore di realtà come UM Motorcycle. Insomma, ne vedremo delle belle. Secondo voi Honda e BMW devono già guardarsi le spalle da questa futura competitor?
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