MotoGP

Dopo Lavilla in SBK, Berger vuole Valentino Rossi in DTM

In un’intervista il direttore del campionato europeo di vetture turismo DTM Gerhard Berger svela di volerlo nella sua competizione insieme ad altri piloti di MotoGP

Più si avvicina il 2018, anno della scadenza del contratto di Valentino Rossi con Yamaha, e più aumenta la frenesia di conoscere quale sarà il futuro del nove volte campione del Mondo. Smetterà o continuerà? E se dovesse dire addio alla MotoGP, sarebbe un ritiro da tutte le corse agonistiche o proverà esperienze in altri campionati, magari anche sulle quattro ruote, come alcuni illustri predecessori hanno fatto? Senza dimenticare il primo vero grande amore del numero 46, le due ruote, che potrebbero continuare ad essere la sua vita. Sono recenti le dichiarazioni di Gregorio Lavilla, responsabile SBK Dorna, che sogna di vederlo traslocare in nel campionato per derivate di serie. Ad ampliare il ventaglio delle ipotesi, ufficializzando la propria disponibilità ad ingaggiarlo e contemporaneamente rendendo ancora più incerto il destino del ‘Dottore’, ci ha pensato l’ex pilota di Formula 1 degli anni ’80/’90 Gerhard Berger. L’austriaco, in passato alla guida tra le altre di Ferrari e McLaren, è ora a capo del Deutsche Tourenwagen Masters, campionato per vetture turismo con tappe in tutta Europa. In qualità di direttore sta cercando di aumentare la qualità e l’appeal della competizione, motivo per cui svela che «Valentino lo metterei io stesso in macchina potendo, è una bella idea, siamo disponibilissimi a realizzarla».

IPOTESI REALISTICA- Berger non scherza, ha infatti l’obiettivo di «avere alcuni piloti della MotoGP in futuro, magari anche tre in tre vetture di marchio diverso, sarebbe ottimo». E chi non meglio di Rossi, non solo una leggenda vivente e un uomo immagine, ma anche un noto appassionato di auto (nel 2006 girò proprio con una Mercedes DTM, ha provato la Ferrari F1, si cimenta annualmente nel Rally di Monza, ed ha anche partecipato a tre tappe del Mondiale WRC). Il capo del DTM spiega anche il perché guardi ai nomi uscenti dal Motomondiale piuttosto che dalla Formula 1 stessa: «Oggi purtroppo i contratti con i costruttori sono molto vincolanti e complessi. Se corri per una Casa che non permette di guidare in gara altri marchi, ovviamente non si può nemmeno pensare di metter piede in un campionato dove la stessa non sia presente. Un grande peccato, anche per i fans. Rispetto ai piloti della Formula 1, i campioni della MotoGP sono meno vincolati e genericamente sono ragazzi più aperti a queste esperienze, non avendo nulla da perdere». Il Campionato DTM diretto da Gerhard Berger si fa quindi serio pretendente a Valentino Rossi, aggiungendosi alla lunga lista di corteggiatori che sperano di avere l’onore di schierarlo in pista.

Luca Agnelli

Mi piace il giornalismo e studio Scienze della Comunicazione, ma sono timido: allora scrivo. Il mio cognome fa parte del mondo dei motori da prima che lo decidessi io. Da piccolo spegnevo la tv a mio papà che guardava le corse perché volevo giocasse con me. Poi ho iniziato a seguirle insieme a lui. Adesso guai a chi me le toglie.

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