MotoGP
Valentino Rossi e la missione Silverstone: Possibile ripetersi?
Valentino Rossi torna a Silverstone dopo la magnifica affermazione del 2015. L’unico obiettivo è ripetersi per non far scappare Marc Marquez nel mondiale
Nel 2006, una stagione decisamente complicata per Valentino Rossi, il distacco nei confronti di Nicky Hayden arrivò a toccare quota 51 punti, una cifra molto simile ai 53 punti che attualmente separano il Dottore dal Cabroncito Marc Marquez in classifica generale. Constatato il distacco così pesante a separarlo dal Kentucky Kid, Rossi rilasciò una dichiarazione che all’epoca doveva essere presa tremendamente sul serio dagli avversari: “Per recuperare in campionato con un Hayden così regolare la ricetta è semplice: basta vincere tutte le restanti gare!”.
Stiamo parlando dell’epoca d’oro di Valentino Rossi e della sua M1, un’epoca in cui in alcune gare sembrava che il pilota di Tavullia semplicemente si divertisse con gli avversari, salvo distruggerli in pista negli ultimi giri per andare a vincere. Il grande recupero da parte di Rossi si concretizzò in un finale amaro a Valencia. I rapporti di forza tra Honda e Yamaha erano diversi all’epoca, ma è soprattutto il valore dell’avversario a segnare l’enorme altezza del muro da valicare.
Non ce ne voglia Nicky Hayden, ma è palese che neanche il miglior Kentucky Kid di sempre possa essere lontanamente paragonato al Marc Marquez edizione 2016, un pilota che sta concretizzando al massimo il potenziale della moto in ogni singola gara. Ed il potenziale della Honda RCV di questa stagione, non è quasi mai all’altezza di quello che è in grado di esprimere la Yamaha M1 di Valentino Rossi e Jorge Lorenzo.
Con sette gran premi da disputare e 175 punti in palio, la matematica non si limita a lasciare la porta aperta, ma fa molto di più. In Austria Marc Marquez ha commesso un errore che avrebbe potuto compromettere in modo molto pesante il resto della stagione, e solo il suo istinto condito da riflessi felini gli hanno concesso di non subire un infortunio molto pericoloso alla spalla. Quella caduta ha probabilmente segnato il pilota spagnolo, rendendolo ancora più attento a non commettere errori e meno propenso al rischio totale. La sua guida a vita persa è emersa solo in qualifica a Brno, quando ha conquistato una pole stratosferica gelando tutti gli avversari.
Poi in gara la situazione è cambiata, e Marc Marquez non ha mai attaccato in gara con eccessiva aggressività, mostrando anche una certa tendenza al braccino in alcune circostanze. Forse è proprio questa la chiave di volta, il punto focale attorno a cui dovrà concentrarsi Valentino Rossi in questa fase finale del mondiale. Valentino deve sfruttare la situazione che sta vivendo, cioè quella che lo vede in pista con l’unico obiettivo di attaccare. Rossi deve continuare a pestare forte, guadagnando punti su punti e deve mettere pressione a Marc Marquez.
Lo spagnolo ha già mostrato un’attitudine totalmente diversa rispetto a quella del 2015, eppure le sue certezze potrebbero crollare al primo scossone in classifica. All’appello della classifica di Rossi, mancano senza dubbio i punti di Assen e del Mugello. E’ plausibile che sarebbero stati in totale un bottino di 50 fondamentali punti, che lo proietterebbero probabilmente in cima al mondiale. Ma con i se ed i ma non si vincono i mondiali e nessuno restituirà a Valentino Rossi quei punti persi per strada. Le Ducati però possono aiutare moltissimo Rossi in questa fase del campionato. La crescita delle Rosse di Borgo Panigale è innegabile, e la Desmosedici appare attualmente una moto migliore della Honda RCV.
Qualche aiuto per la rincorsa di Rossi potrebbe insomma giungere proprio dalle Rosse, che hanno la possibilità di incunearsi in alcune gare davanti alla Honda di Marc Marquez. La classifica di campionato potrebbe davvero cambiare fisionomia con un paio di episodi fortunati, che tutto sommato basterebbero a riportare in pari il conto di Valentino Rossi con la fortuna in questo 2016.
L’ultima edizione del GP a Silverstone è legata ad un ricordo dolcissimo per i tifosi italiani, con un podio interamente tricolore formato da Valentino Rossi, Danilo Petrucci ed Andrea Dovizioso. Sognare una seconda edizione di questo podio, che avremmo già potuto vivere ad Assen, è più che lecito. Se non dovesse essere proprio questo il risultato domenica, l’importante per Valentino sarà di rosicchiare altri punti al rivale Marquez. Le certezze di un pilota crollano così, un punto alla volta.