MotoGP
Valentino Rossi: «I record non sono importanti, ma Agostini è vicino»
Valentino Rossi è alla caccia di record in MotoGP ma per lui i numeri non sono tutto
Il talento di un pilota è una faccenda piuttosto opinabile. C’è chi giura che in SBK non ci siano mai stati piloti più talentuosi di Anthony Gobert e Noriyuki Haga, eppure nessuno dei due ha mai vinto un titolo di campione del mondo. Se guardiamo alle quattro ruote, in tanti associano Gilles Villeneuve ai nomi di Senna e Schumacher nell’Olimpo dei grandissimi della F1, eppure anche nel suo caso il numero di titoli conquistati è fermo a zero. Poi ci sono altri casi in cui i numeri suggellano il talento, ne imprimono il peso a caratteri cubitali nel grande libro della storia delle corse. Nessuno toglierà mai i 15 titoli mondiali a Giacomo Agostini e non ci sarà mai nessuno che potrà cancellare i quattro titoli SBK a Carl Fogarty. Nel caso di Valentino Rossi, ci si trova davanti ad un pilota che associa da sempre talento a profusione a risultati incredibili, con numeri irripetibili che resteranno indelebili.
Questi numeri sono invece destinati a crescere per aumentare, se possibile, la leggenda di un campione infinito, che dopo 22 anni di motomondiale è ancora in piena lizza per il titolo di campione nella categoria regina del motociclismo. Rossi ad Assen ha stabilito un record, vincendo a distanza di 20 anni e 311 giorni dalla sua prima vittoria in 125 del 1996, a Brno. Se poi restringiamo il campo alla top class, l’intervallo “scende” a 16 anni e 351 giorni, rispetto alla prima vittoria in 500 di Donington, nel 2000. Il numero di vittorie totali per Rossi è arrivato a 115, e le 122 vittorie di Giacomo Agostini si avvicinano sempre di più.
I 15 titoli di Agostini restano una chimera per Valentino Rossi, ma sono figli di un tempo in cui si correva nella stessa stagione in più categorie e si disputavano un massimo di 10/12 gare a stagione. Un’era completamente diversa, insomma. Se invece guardiamo al record di vittorie in GP, la faccenda cambia completamente. Lo stesso Valentino ha commentato questo potenziale record spiegando il suo punto di vista: «Se guardiamo i numeri, ci sono davvero vicino ad Agostini. L’anno scorso non ho vinto molto e questo ha reso ancora più difficile raggiungere Giacomo. Devo però ammettere che la cosa importante è la sensazione dopo una vittoria. I numeri, le statistiche, sono importanti, ma la cosa più importante sono le sensazioni». In effetti Valentino Rossi batte un record ogni volta che corre, essendo il pilota che nella storia del motomondiale ha corso più Gran Premi di tutti. Rossi è a quota 357 GP corsi dopo lo scorso Gran Premio di Germania. Alle sue spalle c’è un altro italiano particolarmente longevo, ovvero Loris Capirossi, fermo a quota 328. Insomma, i record per Valentino Rossi potranno anche essere meno importanti rispetto alle sensazioni in gara, ma nonostante questo, continueranno a crescere. Le emozioni anche.