Formula 1
Vettel e la dedica a Jules Bianchi
Il Gran Premio di Ungheria, decimo appuntamento del Campionato del Mondo F1 2015, si tinge di rosso regalandoci la seconda vittoria stagionale di un Sebastian Vettel inarrestabile sul toboga magiaro
La settimana precedente il GP di Ungheria è stata triste per tutto il Paddock della F1. La notizia della prematura scomparsa di Jules Bianchi ha ricordato a tutto questo mondo fatato quanto i piloti e le loro vite siano fragili. Le vetture di F1 hanno compiuto passi in avanti immensi dal punto di vista della sicurezza, ma episodi come quello occorso allo sfortunato Jules rientrano nel novero dell’imponderabilità. Una gru nel posto sbagliato, il ritardo nel segnalare la bandiera gialla e tanta, tantissima sfortuna, hanno spezzato il filo della vita di uno dei più promettenti talenti della F1, capace di stupire a Montecarlo a bordo della sua Marussia motorizzata Ferrari. “Ma il circo cambierà città”, come diceva Lucio Dalla nella sua splendida canzone dedicata ad Ayrton Senna e il campionato deve andare avanti.
Con ancora vivissime negli occhi le immagini tristi del funerale del pilota francese, i piloti hanno affrontato le prove e la gara sul circuito dell’Hungaroring, circuito particolare che spesso in passato ha sovvertito i valori in campo con la sua morfologia così particolare. Una sequenza di curve strette e l’asfalto rovente tipico dell’estate ungherese hanno spesso regalato sorprese e nel 2014 ci ha consegnato una splendida vittoria di Daniel Ricciardo con la rediviva Red Bull.
Le qualifiche sono tuttavia andate avanti sotto il segno delle Frecce d’Argento, confermando il tandem Rosberg – Hamilton come la coppia da battere, i due con cui fare i conti sulla strada del podio. Pole perentoria di Lewis, seguito dal compagno di squadra Nico e dalla Ferrari di Sebastian in forma sul passo gara, ma non altrettanto sul giro secco. Anche Raikkonen sembra a proprio agio e conquista la quinta piazza in griglia girando molto forte in qualifica. Le condizioni meteo sono simili a quelle trovate in Malesia, il che mette di buon umore il box Ferrari, fiducioso di poter tenere un ottimo passo gara.
Il circuito ungherese è famoso per la difficoltà nei sorpassi, anche se questa F1 con il pulsantino magico “doping sorpasso” aiuta in tal senso. Ma partire qui in Pole, è importante quasi quanto farlo a Montecarlo. Hamilton lo sa bene e quando allo spegnimento del semaforo capisce di aver toppato lo start alla grande, il nervosismo prende leggermente il sopravvento.
Il capolavoro è tutto Ferrari. Vettel scatta come un proiettile dalla seconda fila e spostandosi all’esterno della prima curva che gira verso destra. La manovra è impeccabile e Sebastian si mette davanti a tutti, passando in un colpo solo entrambe le Mercedes. Raikkonen lo imita e le Ferrari si trovano magicamente in prima e seconda posizione in un GP. Due rosse davanti alla prima curva non si vedevano da troppo tempo.
Nel frattempo Hamilton si fa passare anche da Rosberg e nella staccata della chicane in salita, mette due ruote nell’erba sbagliando completamente l’ingresso e trovandosi costretto a tagliare tutta la chicane nella ghiaia. L’inglese si è innervosito dopo lo start e si mette in enorme difficoltà con questo errore. Il Team radio “My start was a nightmare” la dice lunga. La partenza è stata un incubo e la situazione non sembra migliorare nei primi giri.
La classifica dopo due giri vede le Ferrari condurre i giochi davanti a Rosberg, Bottas, Hulkenberg, Kvyat e Ricciardo. Massa precede Hamilton soltanto decimo. Le posizioni restano invariate per qualche giro, a tutto vantaggio di Vettel che allunga leggermente. In pochi giri il distacco di Lewis Hamilton dalla vetta è arrivato a venti secondi e Massa continua a fargli da tappo. Quando l’inglese ha la meglio sul carioca, con un sorpasso sontuoso, il distacco dal tedesco della Ferrari è di ventisei secondi. Ma l’inglese è un osso duro e mette subito nel mirino Perez. Con pista libera il n°1 della Mercedes segna parziali record ma le Ferrari in testa non sono da meno e il vantaggio continua ad aumentare per Vettel e Raikkonen.
Fino al trentaseiesimo giro, l’argomento più interessante è la furiosa rimonta di Hamilton, che approfittando di ottime tempistiche ai box ed una guida superlativa recupera fino al quarto posto provvisorio, alle spalle del compagno Rosberg che però ha già fatto la sua sosta ai box.
La gara sembra un fantastico monologo Ferrari ma proprio sul più bello un Team radio nefasto da parte del finlandese rovina la festa Rossa. Kimi comunica una perdita di potenza e inizia a rallentare. Rosberg si avvicina ma il finlandese guida in modo magistrale riuscendo a compensare la perdita di potenza con una guida fluida e redditizia. Questo tocco magico non basta e Kimi perde secondi su secondi ma gestisce la situazione con enorme classe.
Nel frattempo Hulkenberg fa venire a tutti uno spavento andando dritto nella via di fuga all’ingresso della prima curva. Dal replay si vede perfettamente il cedimento dell’ala anteriore della Force India nel momento in cui inizia la staccata. L’ala si infila sotto la vettura, facendo perdere trazione e direzionalità alle gomme anteriori e proiettando Nico contro le barriere. Per fortuna lo spavento passa velocemente, nel momento in cui esce con le proprie gambe dalla vettura e fa il segno dell’ok.
I problemi maggiori li hanno le Ferrari, che a causa della Safety Car derivante dall’incidente, vedono mortificato il proprio vantaggio. Si passa dalla Virtual Safety Car a quella reale e i piloti entrano quasi tutti ai box per l’ultima sosta della gara.
Al restart, Raikkonen è in difficoltà con la Power Unit e Rosberg ne approfitta prendendosi il secondo posto. Hamilton nel frattempo attacca in modo furioso e la troppa foga lo porta a sbagliare nuovamente facendogli perdere molte posizioni in pista.
Raikkonen sempre più in difficoltà è costretto a rientrare ai box e dice addio ad un risultato positivo assolutamente alla sua portata. In pista si accende un duello tra Ricciardo e Rosberg, che dovrebbe approfittare delle difficoltà di Hamilton per guadagnare tennero in classifica. Daniel tenta l’affondo e nell’incrocio di traiettorie, la posteriore sinistra di Rosberg subisce una foratura nel punto più lontano dai box di tutta la pista. Il tedesco è costretto a remare fino ai box e questo è un vero e proprio colpo di fortuna per Hamilton, che si ritrova davanti a Nico in gara e non perde terreno in classifica generale.
L’ultima Safety Car ha davvero rimescolato le carte e Vettel taglia il traguardo precedendo Kvyat e Ricciardo, autori di una gara aggressiva e concreta. Quarto arriva il giovanissimo Verstappen, primo pilota capace di arrivare nei primi quattro di un GP alla sua età.
Segue il redivivo Alonso, che in un circuito che non premia la potenza può sfoggiare classe e pulizia di guida, portando la McLaren nelle zone nobili della classifica. Il sodalizio è iniziato in maniera molto problematica e risultati come questo possono restituire entusiasmo e indicare che si sta lavorando nella giusta direzione. Hamilton chiude al sesto posto, battendo Grosjean ed il compagno di squadra Rosberg, che sciupa con la sua foratura un grandissimo set-point nei confronti dell’inglese.
La Ferrari festeggia così la seconda vittoria stagionale e Vettel urla di felicità nel team radio da pelle d’oca: “Jules, questa vittoria è per te. Tutti sappiamo che avresti corso per questa squadra, la Ferrari. Forza Ferrari!”. Bisogna avere il cuore di pietra per non commuoversi.
Sebastian Vettel dedica la vittoria in Ungheria a Jules Bianchi [VIDEO]
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